Venerdì 5 maggio si terranno l’incontro “Il futuro del Cai”, con l’intervento del Presidente generale Antonio Montani,
e la proiezione in anteprima mondiale del film sul Sentiero Italia CAI “La lunga bellezza” di Luca Bergamaschi, co-prodotto dal Club alpino italiano
Come ogni anno il Cai presenterà le ultime novità della propria produzione editoriale
FREQUENTAZIONE DELLA MONTAGNA DI DOMANI E SENTIERO ITALIA CAI, IL CLUB ALPINO ITALIANO AL TRENTO FILM FESTIVALVenerdì 5 maggio si terranno l’incontro “Il futuro del Cai”, con l’intervento del Presidente generale Antonio Montani,e la proiezione in anteprima mondiale del film sul Sentiero Italia CAI “La lunga bellezza” di Luca Bergamaschi, co-prodotto dal Club alpino italiano Come ogni anno il Cai presenterà le ultime novità della propria produzione editoriale Milano, 28 aprile 2023 Si intitola “Il futuro del Cai. Dialogo con il presidente” l’evento dedicato al Club alpino italiano in programma al Trento Film Festival. Venerdì 5 maggio alle 19 in Piazza Cesare Battisti a Trento (in caso di pioggia, Sala Calepini in via Calepini, 1), il Presidente generale Antonio Montani spiegherà come il Club alpino italiano intenda farsi portavoce di un nuovo modo di rapportarsi con le montagne, alla luce di crisi climatica, pressione turistica e spopolamento. L’incontro fa parte del programma di “Un’ora per acclimatarsi”, rassegna dedicata alla montagna e ai suoi fragili equilibri ambientali e sociali organizzata nell’ambito del festival. «La situazione attuale impone una riflessione sul fatto che sia gli amanti della montagna che i frequentatori occasionali devono cambiare il proprio modo di approcciare le Terre alte. La frequentazione deve essere sempre più rispettosa, tutti noi dobbiamo cambiare le nostre abitudini e il nostro stile di vita se vogliamo davvero contribuire a ridurre quegli impatti che hanno portato all’innalzamento delle temperature. Allo stesso tempo, una frequentazione davvero sostenibile deve garantire un valore aggiunto a chi in montagna vive e lavora tutto l’anno. Una montagna storicamente antropizzata come quella del nostro Paese, infatti, deperisce se viene abbandonata», afferma il Presidente generale Antonio Montani. «Sono temi, questi, di strettissima attualità per il nostro Sodalizio, sui quali intendiamo discutere e avanzare proposte in occasione del 101° Congresso del Cai, intitolato “La montagna nell’era del cambiamento climatico”, che si terrà a Roma i prossimi 25 e 26 novembre». Montani interverrà anche, nella serata di venerdì 5 maggio, all’evento “Grandi maestri per grandi scuole” (ore 21, Teatro Sociale). Condotta da Tamara Lunger e Pietro Lacasella, la serata racconterà l’affascinante storia di celebri nomi dell’alpinismo che s’intreccia con quella delle scuole di alpinismo, sci alpinismo e arrampicata libera del Cai-Sat, per capire il passato e immaginare il futuro dell’andare in montagna. Il film sul Sentiero Italia CAI “La lunga bellezza” L’edizione di quest’anno del festival vede anche l’anteprima mondiale di “La lunga bellezza” di Luca Bergamaschi (Italia, 2023, 54 minuti), film dedicato ai quasi 8000 km del Sentiero Italia CAI. Prodotto da Club alpino italiano e MaMi Films, il documentario sarà proiettato venerdì 5 maggio alle 15:15 al Multisala Modena (Sala 2). Il Sentiero Italia CAI è stato percorso dai protagonisti, Hélène, Vito ed Eugenio, che si sono messi in cammino separatamente, in tre grandi tappe: Isole e Sud, Appennino e Arco alpino. Dal loro racconto l’incontro con uomini e donne che hanno deciso di restare e di resistere, tenaci sognatori incapaci di abbandonare la bellezza delle loro terre. Insieme nel film, per scoprire un’Italia inedita, dal grande valore naturalistico, paesaggistico e culturale. Le opportunità dirette e indotte dal Sentiero Italia CAI, tra percorrenza, accoglienza e tutela, rappresentano una concreta possibilità di rinascita dei territori attraversati, grazie a un turismo lento e sostenibile, in grado di favorire le economie locali. La proiezione sarà preceduta dagli interventi del regista Luca Bergamaschi e di Anna Sustersic e Giovanna Prennushi con la loro esperienza di cammino. Modera il giornalista Filippo Di Donato. Al termine della proiezione seguirà dibattito con regista e partecipanti. Il trailer del film è visualizzabile sul Canale Youtube del Cai. Le ultime novità della produzione editoriale del Cai Come ogni anno, il Club alpino italiano porterà a Trento le ultime novità della propria produzione editoriale. Si inizia mercoledì 3 maggio alle 17,30 (Salotto letterario di Montagnalibri in piazza Duomo) con la presentazione de Il grande cielo. Educazione sentimentale di un escursionista di Alberto Rollo, uscito lo scorso febbraio per la collana “Passi” di Ponte alle Grazie e Cai. Il libro racconta la storia di un uomo di pianura e di metropoli – l’autore stesso – che ha sempre guardato alla montagna come valico, come salita, come percorso verso il cielo. Per Alberto Rollo il camminare verso l’alto rappresenta un’avventura che non si è mai trasformata in prestazione sportiva, ma che ne ha nutrito l’immaginazione e il sentimento. Dialogherà con l’autore il giornalista Carlo Martinelli. Il giorno successivo, giovedì 4 maggio alle 16,30 (T4 Future, Piazza Fiera) toccherà alla letteratura per ragazzi con Montagna si scrive stampatello di Davide Longo, appena uscito per la collana “I caprioli” di Salani Editore e Club alpino italiano. Il romanzo racconta un viaggio emozionante del piccolo Davide e della sua mamma sulle Dolomiti, alla scoperta della natura per ritrovarsi, uno di quei viaggi che cambiano la vita. Immersi nei mutevoli paesaggi di alcune delle montagne più belle della Terra, madre e figlio impareranno a cogliere sfide apparentemente impossibili: quelle grandi che cambiano il modo di vedere il mondo e quelle piccole che cambiano noi e chi ci sta intorno. L’autore presenterà il suo libro in un evento pensato per i bambini a partire dagli otto anni. Sempre giovedì 4 maggio (ore 18, palazzo Roccabruna) si terrà un evento dedicato a Giovanna Zangrandi, scrittrice, giornalista e partigiana italiana da riscoprire attraverso due suoi libri appena ripubblicati. Ne I giorni veri, la cui nuova edizione è da pochi giorni in libreria per la collana “Passi” di Ponte alle Grazie e Cai, la Zangrandi racconta la svolta improvvisa che la sua vita ebbe dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che la portò a diventare, in pochi giorni, da insegnante di scienze naturali a staffetta partigiana. Colta dall’urgenza di partecipare alla lotta di Liberazione, si unisce alla brigata Pietro Calvi e diventa un tassello fondamentale nel trasporto di informazioni, armi e documenti nella zona di Cortina. Vive per quasi un anno nascosta nei boschi e tra le rocce, nelle cucine amiche e nei fienili. É ambientato nei giorni della Resistenza anche Il campo rosso, ristampato dal Cai all’inizio di quest’anno per la collana “Personaggi”, durante i quali Giovanna Zangrandi aveva immaginato la propria vita dopo la guerra insieme all’uomo che amava, il comandante partigiano Severino Rizzardi. Il suo sogno era costruire un rifugio su una sella a 1800 metri di quota, con un’ampia vista verso le Marmarole, il lontano Comelico e i bastioni argentati dell’Antelao. Tutto sembrò svanire con l’improvvisa morte di Severino, a causa di un’imboscata dei tedeschi, il 26 aprile 1945, quando mancava un soffio alla fine delle ostilità. Con forza esemplare, tuttavia, Giovanna si lanciò presto nell’avventura di realizzare un rifugio sulla Sella Pradònego, con pochi manovali e muratori, per poi condurlo in proprio: l’attuale Rifugio Antelao, di proprietà del Cai Treviso. L’evento prevede gli interventi di Camilla Valletti, Roberta Fornasier (curatrice dell’archivio Zangrandi) e letture dal vivo. La mostra “ALPS. Comprendere le montagne” Il Club alpino italiano cura infine una delle sezioni della mostra “ALPS – Comprendere le montagne”, inaugurata ieri alle Gallerie di Piedicastello. Curata dal Direttore editoriale e responsabile delle attività culturali del Cai Marco Albino Ferrari e dalla coordinatrice “Cai Cultura” Pamela Lainati, la sezione affronta il tema di come lo sguardo del Sodalizio abbia influito sul paesaggio delle Alpi, partendo dall’attribuzione di senso che l’uomo ha dato alle alte quote a iniziare dal XIX secolo, più precisamente dal 1863, anno di fondazione del Sodalizio. I quattro approfondimenti riguardano la storia dei rifugi, i sentieri e la micromobilità in quota, l’alpinismo e la nuova etica della montagna in tempo di crisi climatica. Sotto la firma sono scaricabili il pdf del comunicato, una foto del Presidente generale Antonio Montani, una foto e il manifesto del film “La lunga bellezza” e le copertine dei libri che saranno presentati Ufficio stampa Club Alpino Italiano |
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