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FIGLINE DI PRATO, 6 SETTEMBRE 1944: LA MEMORIA DEL FUTURO COMINCIA DA QUI

Si chiamavano: Cialdini Bruno, Giraldi Giovanni, Lippini Leonetto, Martini Quinto, Ridolfi Umberto, Risaliti Lorenzo, Pagli Rolando, Toccafondi Adolfo, Ventura Domenico, Ventura Benito, Danesi Elio, Pizzicori Dino Benincasa, GuidoStaicovik – partigiano sovietico, Giunti Guido, Mugnaini Fiorenzo, Ciampi Natale, Delfini Gustavo, Panconi Marcello, Pasquinelli Manfredo, Rapezzi Fernando, Bini Fiorello, Tronci Mario, Vannoni Alessandro, Spano Attilio, Zucca Bruno, Nicolaief

– partigiano sovietico, Marradi Mauro, ignoto – partigiano sovietico.

Sono i ventinove ragazzi uccisi barbaramente dai nazisti . Prato fu liberata il 6 settembre 1944, dopo un intero anno di occupazione. Quel giorno le truppe tedesche lasciarono la città, ma prima di abbandonare definitivamente il campo portarono a termine un eccidio efferato: ventinove giovani partigiani catturati alla fine di uno scontro a fuoco avvenuto nella notte precedente furono impiccati nel paese di Figline, sotto l’arco di via Maggio. L’eccidio di Figline ricordò a tutti che la guerra continuava e per l’Italia non era ancora giunto il momento di festeggiare la pace

Oggi a 80 anni di distanza non è ancora l’ora di festeggiare la pace e purtroppo nemmeno la fine dei fascismi.

Guerre terribili riempiono di ombre il futuro dell’umanità intera, una escalation di cui non si vede la fine ci terrorizza nelle immagini quotidiane di Gaza, della Cisgiordania, dell’Ucraina. Mentre nei telegiornali scorrono le immagini dei padroni del mondo che giocano il loro pericoloso Risiko sulle nostre teste, centinaia di migliaia di bambini non sanno come e se avranno un domani. Ma non basta. Qua,dove ancora per fortuna non cadono le bombe, fioriscono le manifestazioni di intolleranza fascista fomentate da una destra che appare sempre più forte e minacciosa in Italia come in tutta Europa dove la sinistra ha smarrito se stessa e preferito le armi alle bandiere arcobaleno della pace.

Per questo, la memoria di Bruno, Giovanni,Leonetto e gli altri diventa memoria di un futuro che ha ancora bisogno di voci democratiche. Il 6 Settembre come ogni anno si celebrerà il ricordo di quei ragazzi e insieme la ritrovata democrazia, quel giorno forse in tanti sentiranno dentro la responsabilità di contribuire ad una nuova Resistenza per difendere i valori della nostra Costituzione, sconfiggere ogni nuova forma di neofascismo e rifiutare le guerre come mezzo di soluzione dei problemi internazionali.

EVVIVA IL 6 SETTEMBRE, EVVIVA LA PACE!

Sabrina Nieri

Sinistra Civica ecologista – Coordinamento pratese Gianni Del Vecchio

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