Un furgone non a norma, non omologato per il trasporto di animali vivi, con delle gabbie dalle dimensioni inadeguate, troppo vicine tra loro e senza le griglie di scolo, che costringerebbe i cani a viaggiare, per ben 10 ore, tra i propri escrementi: i controlli delle guardie ecozoofile dell’OIPA di Palermo, effettuati nella mattina di giovedì all’ex mattatoio comunale di Palermo, hanno impedito la deportazione dei circa 20 cani che, dal canile della città siciliana, avrebbero dovuto raggiungere un’altra struttura in Campania.
Continuano le polemiche attorno al canile di Palermo: dopo la protesta, nei giorni scorsi, da parte delle associazioni di protezioni animale palermitane relativamente all’istituzione di un bando comunale del valore di 380 mila euro assegnato alla ditta SRL Dog’s Town, per la deportazione di circa 20 cani, con problemi comportamentali quali fobie ed aggressività, in una delle loro strutture in Campania per soli sei mesi.
Dopo che ieri, mercoledì 10 ottobre, il personale dell’ASP aveva bloccato il primo tentativo di trasporto dei cani da parte della ditta, a causa dell’inadeguatezza del mezzo, oggi le operazioni sono di nuovo bloccate grazie all’intervento delle guardie zoofile dell’OIPA di Palermo che, dopo aver allertato i Vigili ed i NAS, hanno fatto emergere delle grosse inadeguatezze del mezzo che avrebbe dovuto trasportare gli animali. Oltre alle problematiche relative alle gabbie, il mezzo non solo non risultava omologato per il trasporto degli animali vivi, come richiesto dal regolamento CE n° 1/2005 (relativo al trasporto di animali vivi) e dalla circolare del Ministero della salute del 3 maggio 2009, ma anche l’autista era privo del patentino necessario per il trasporto degli animali.
Ed è proprio in base a tali inadeguatezze che, anche oggi, i cani non lasceranno la struttura palermitana, dando possibilità agli appaltatori di riflettere sulla validità di coloro che hanno designato per un’operazione considerata non solo una grande perdita di denaro, ma anche una violenza verso cani, di cui il comune dovrebbe prendersi cura, le cui difficoltà comportamentali sarebbero solo acuite in seguito a questo cambio di detenzione. E sempre per protesta relativa a tale decisione che OIPA, con Animalisti Italiani Onlus e LNDC (Lega Nazionale del Cane) hanno organizzato un invio di mail all’amministrazione comunale per impedire questo spostamento.