La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e la Fondazione In Between Art Film, con il Frac Bretagne di Rennes, sono lieti di annunciare Dreamless Night, la mostra personale dell’artista e regista libanese Ali Cherri (Beirut, 1976), vincitore del Leone d’Argento della Biennale d’Arte di Venezia 2022.
La mostra, che sarà inaugurata a ottobre alla GAMeC per poi essere ospitata al Frac Bretagne da febbraio 2024, sarà la più ampia presentazione, sino ad oggi realizzata, della pratica multimediale di Ali Cherri, che comprende film, installazioni video, disegni e sculture.
A cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, rispettivamente Direttore Artistico e Curatore di Fondazione In Between Art Film, Dreamless Night è il primo progetto espositivo lanciato nell’ambito di Unison, una nuova iniziativa biennale promossa dalla Fondazione per commissionare e produrre mostre dedicate alle immagini in movimento in collaborazione con istituzioni pubbliche italiane e internazionali.
Lo Spazio Zero della GAMeC accoglierà The Watchman (2023), un’inedita opera video dell’artista commissionata e prodotta dalla Fondazione, che sarà presentata in questa occasione in forma di video installazione di grandi dimensioni.
Ambientato a Louroujina, un piccolo villaggio della auto-proclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord, il film è incentrato sulla figura di un soldato a guardia del confine meridionale con la riconosciuta Repubblica di Cipro sotto l’autorità greco-cipriota. Nei suoi turni prolungati e noiosi, le colline abitate dal “nemico” diventano il luogo delle sue fantasie e fantasticherie. The Watchman continua l’indagine critica dell’artista sulla politica dei confini, la costruzione della nazionalità e il potenziale radicale dell’immaginazione. Ali Cherri evoca inoltre i collegamenti storici della migrazione tra Cipro e Libano, nonché quelli tra Nicosia, la capitale divisa di Cipro, e la nativa Beirut, anch’essa divisa durante la guerra civile libanese.
Nelle sale della GAMeC saranno inoltre presentati sculture e disegni inediti dell’artista, realizzati appositamente per la mostra, che si riferiscono agli elementi simbolici e ai personaggi del film, così come al paesaggio geografico e culturale di Cipro.
La pratica dell’artista porta alla luce le forme visibili e invisibili di violenza inscritte nel paesaggio per affrontare metaforicamente le dimensioni di violenza politica, socio-economica e culturale appartenenti alla sua storia. L’arte di Ali Cherri pone interrogativi urgenti sulle possibilità di rappresentare in modi inediti eventi traumatici e ostili, liberando al tempo stesso le potenzialità emancipatrici dell’immaginazione. In particolare, oscillando tra il genere documentaristico e quello poetico, i suoi film scrutano le caratteristiche di vasti paesaggi per rendere tangibile come la storia penetri nella dimensione geologica e in quella geografica: dagli strati di roccia rinvenuti in una necropoli neolitica negli Emirati Arabi Uniti (The Digger, 2015), al fango nei pressi della controversa diga di Merowe nel nord del Sudan (The Dam, 2022), fino alle linee di faglia attive che attraversano il Libano (The Disquiet, 2013). Questo aspetto della sua poetica trova un contraltare nella ricerca dell’artista nei campi dell’archeologia, del patrimonio culturale e della conservazione, oltre che nelle relative politiche di classificazione, dislocazione e display. In questo senso, paesaggi, corpi e manufatti antichi vengono presentati simultaneamente come testimoni di forme di distruzione e strumenti per immaginare diversamente il passato e il presente.
La mostra Dreamless Night sarà accompagnata da un catalogo monografico a cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, edito da Lenz Press.
Il volume, che sarà pubblicato in occasione dell’inaugurazione della mostra al Frac Bretagne, includerà la documentazione fotografica della mostra alla GAMeC e saggi appositamente commissionati e incentrati sulla pratica multimediale di Ali Cherri, con una particolare attenzione a mostre e progetti recenti, come la partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia del 2022 e la commissione della National Gallery di Londra dello stesso anno.
Mostra e catalogo sono resi possibili anche grazie al sostegno della Galerie Imane Farès.
The Watchman ha ricevuto un ulteriore sostegno dalla Robert Matta – Fondation RAM.