Giostra dell’Orso, vince l’astensionismo

Giovedì 3 marzo si è conclusa la consultazione popolare sul destino della Giostra dell’Orso, la rievocazione dell’antico palio dei berberi che si tiene a Pistoia il 25 luglio, giorno dedicato a San Jacopo, santo patrono della città. La competizione era stata sospesa nel 2014, in seguito alla morte di due cavalli e all’evidente impossibilità di garantire la sicurezza di uomini e animali.

I cittadini iscritti alle liste elettorali del Comune di Pistoia sono stati chiamati a esprimere il proprio parere sul futuro della manifestazione attraverso il sistema regionale online Open Toscana, già rodato per le consultazioni pubbliche.
“Dopo aver preso visione degli indirizzi vincolanti ai quali la Commissione provvisoria del Comune deve attenersi nella stesura del nuovo regolamento per la Giostra dell’Orso, lei ritiene che nel 2016 la Giostra debba riprendere?”: questo era il quesito sottoposto ai pistoiesi. Sono stati raccolti 4033 voti, dei quali 2602 favorevoli e 1431 contrari.
Il dato più interessante non riguarda come si è espresso chi ha votato, ma quanti non lo hanno fatto. Dei 72.737 aventi diritto, si è pronunciato solo il 5,45%: meno del 3,6% dei pistoiesi ha scelto il proseguimento della Giostra.

La causa di tale scarsa affluenza non può essere fatta risalire alla mancanza di informazione: la consultazione popolare era stata ampiamente illustrata sui giornali e l’Amministrazione comunale ne aveva ripetutamente dato notizia. Postazioni di voto erano state organizzate sia dal Comune, sia da privati cittadini a favore di chi non fosse in possesso degli strumenti o conoscenze necessarie alla votazione online.

Come mai i pistoiesi non hanno votato? La risposta è ovvia: alla stragrande maggioranza la Giostra dell’Orso non interessa. Si è fatto un gran parlare di tradizioni da rispettare, ma ben pochi sanno che la gara si è svolta per la prima volta nel 1947, fu interrotta nel 1957 e non riprese prima del 1975. Quella del 2015, che non ha avuto luogo, sarebbe stata la quarantesima edizione. Sembra un po’ eccessivo definirla parte fondamentale del folclore cittadino, e soprattutto rimane una pratica quantomeno in contrasto con la recente nomina a Capitale italiana della cultura per il 2017.

Il risultato della consultazione è stato discusso dalle commissioni consiliari competenti e il consiglio comunale si esprimerà al riguardo nella seduta di lunedì 7 marzo.

 

Annalisa Sichi

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