Una foto condivisa da un partecipante alla ricerca Macrolotto 0 visto con gli occhi dei giovani abitanti di origine cinese

Gli adolescenti cinesi fotografano la vita a Chinatown

Nell’ambito del progetto del Comune di Prato, Smart Living Lab, per la co-progettazione della nuova Biblioteca delle Idee del quartiere Macrolotto 0, il Data Life Lab ha proposto il metodo Social Challenge per capire come i residenti vivono il quartiere attraverso Instagram.

Lo studio è stato effettuato ricorrendo a quella che in sociologia visuale è nota come photo-elicitation (foto stimolo), ovvero una tecnica di intervista in cui a parlare sono direttamente le immagini scattate dagli intervistati. Il significato delle fotografie è stato quindi negoziato all’interno dei contesti in cui queste sono state prodotte.

In particolare è emerso un focus sugli adolescenti di origine cinese. I ragazzi hanno dimostrato grande interesse per la sfida social proposta e hanno prodotto e diffuso molti post che raccontano la loro vita a Prato e i luoghi che preferiscono. I ragazzi non solo hanno interagito tra di loro (durante il primo incontro hanno infatti formato quattro squadre) ma hanno potuto anche comunicare direttamente con i membri del Data Life Lab postando quotidianamente foto su profili instagram creati appositamente per la sfida.

Dove incontrarsi con gli amici?

È stato chiesto ai ragazzi di fotografare i luoghi dove si incontrano con gli amici. Il primo luogo che i ragazzi hanno scelto come punto di ritrovo con gli amici sono i giardini di via Colombo, dove effettivamente si incontrano non solo adolescenti ma anche bambini e anziani. I giardini di via Colombo emergono come un luogo d’incontro fra generazioni o, comunque, come luogo intergenerazionale.
Il punto di ritrovo con gli amici più gettonato è però la strada. Via Pistoiese sembra essere la vera protagonista delle giornate degli adolescenti, che loro stessi definiscono Chinatown nel post.
Parallela a via Pistoiese scorre via Filzi, dove ha sede il circolo Curiel che ha anche ospitato la Social Challenge e dove i ragazzi stessi trascorrono diversi pomeriggi ogni settimana a fare i compiti e giocare in compagnia grazie all’impegno di numerosi volontari.

I piatti dei ragazzi di Chinatown

In una secondo sfida i partecipanti avevano il compito di creare dei post sui loro cibi preferiti da trovare al Macrolotto 0. Immortalando le cose più buone che si possono mangiare nel quartiere, diversi ragazzi hanno scelto…la pizza! Se l’integrazione nasce a tavola questo è sicuramente un buon segno.
Sono numerosi però anche gli scatti raffiguranti delizie orientali che il quartiere propone in abbondanza e che i ragazzi sembrano apprezzare particolarmente. Come dar loro torto, le foto sono decisamente invitanti. I ragazzi hanno dimostrato quindi di apprezzare il mix di Italia e Cina che il quartiere del Macrolotto 0 offre, non soltanto dal punto di vista alimentare, ma anche dal punto di vista culturale.
Qualcuno non ama i ristoranti ma predilige cucinare a casa, e ha scelto di immortalare il suo carrello della spesa, che racconta in un solo scatto l’incontro tra due mondi.

Non solo Macrolotto 0

Alcune foto sono state scattate fuori dal quartiere del Macrolotto 0, ma rappresentano comunque luoghi importanti per i ragazzi e da loro vissuti quasi quotidianamente.
Il primo luogo dove i ragazzi passano molto tempo è il Liceo delle Scienze Umane “Gianni Rodari”, non lontano dal Macrolotto 0 e che i ragazzi hanno immortalato valorizzando la sua caratteristica architettura e scrivendo che per loro è un bel luogo.
Anche il centro commerciale Omnia Center e in particolare la sala giochi, dove i ragazzi si ritrovano per giocare, è stato immortalato come uno dei luoghi, al di fuori del quartiere, dove amano passare il tempo.

Un quartiere a cielo aperto

Ciò che emerge dagli scatti dei ragazzi è una vita quotidiana trascorsa in spazi aperti. I giovani vivono le strade del quartiere, i giardini, camminano a piedi e si ritrovano fuori. Importante per loro è anche il Circolo Curiel, unico spazio interno che è stato fotografato dai ragazzi oltre alla sala giochi dell’Omnia Center.
Nelle foto dei cibi non è stato mai fotografato il locale, che potrebbe essere un posto qualsiasi, e non sono stati scelti cibi brandizzati.
Il Macrolotto 0 per i ragazzi è fatto soprattutto di strade e marciapiedi.
La creazione di un nuovo spazio di aggregazione gratuito e libero come la Biblioteca delle Idee potrebbe garantire ai ragazzi un luogo dove sostare e vivere il quartiere anche all’interno di una struttura al chiuso.

Necessità di nuove connessioni

Un altro dato interessante che è emerso è che i ragazzi vivono molto all’interno del quartiere e si spostano poco al di fuori. I luoghi più lontani che sono stati fotografati sono la sala giochi del centro commerciale Omnia Center e la scuola, in entrambi i casi zone molto vicine al Macrolotto 0. Questo è sicuramente legato alla bassa autonomia di spostamento da parte degli adolescenti che si muovono per lo più a piedi o in bicicletta. Tuttavia il centro storico di Prato, situato a pochi passi dal quartiere, non è mai stato fotografato dai ragazzi; non è dunque un luogo da loro vissuto, nonostante la vicinanza fisica. Si potrebbero immaginare interventi che portino a creare nuove connessioni tra i ragazzi del quartiere e altre zone della città, in particolare il centro storico, in un’ottica di apertura e incontro.

La Social Challenge ha permesso ai promotori di intraprendere un piccolo viaggio all’interno del Macrolotto 0 con gli occhi dei ragazzi di origine cinese che lo vivono. Lo sguardo che emerge è quello di chi vive molto il quartiere in ogni suo angolo e apprezza entrambe le anime, quella italiana e quella cinese, che caratterizzano il Macrolotto 0.

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