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Guerra e pace in punta di dita, un percorso innovativo per raccontare il Primo conflitto mondiale anche ai non vedenti – Sabato 13 gennaio (ore 16) la presentazione-evento con storie inedite, testimonianze, poesie e musica

Prato, 11 gennaio 2024 – La Casa delle Memorie di Guerra per la Pace inaugura sabato 13 gennaio, alle 16, Guerra e pace in punta di dita, mostra permanente sul Primo conflitto mondiale, caratterizzata da un percorso innovativo fruibile anche da non vedenti e ipovedenti. “Conoscere per non dimenticare è il principio da cui nasce questo progetto allo scopo di rafforzare l’impegno di tutti a perseguire la pace ripudiando ogni forma di conflitto”, affermano con determinazione i promotori.

L’iniziativa, che è stata presentata ieri dalpresidente della Casa delle Memorie, Giampiero Nigro, dalla presidente di Arcantarte. Antonella Nannicini, e dalla presidente dell’Unione Italiana Ciechi, Denisa Muresan insieme all’assessore al Patrimonio del Comune di Prato, Gabriele Bosi. Il progetto è promosso dall’Associazione nazionale combattenti e reduci (federazione di Prato) in collaborazione con Arcantarte Aps, Unione Italiana Ciechi (sezione di Prato) e Comitato Via Pomeria. Il progetto vede il sostegno del Comune di Prato e il contributo di Unicoop Firenze (sezione soci di Prato).

L’inaugurazione-evento si apre con la lettura di lettere, poesie, testimonianze e l’esecuzione di brani musicali.  Daranno voce ai protagonisti Francesca D’Alò, Denisa Muresan, Alessandro Serra e Silvano Conciarelli, musica a cura di Giulia Giannini e Andrea Mannelli.

A fare da protagoniste saranno le storie dei pratesi, giovani uomini e spesso ragazzi, che furono coinvolti nella guerra. Uno per tutti, il soldato pratese Amor Lulli del 127° Reggimento di Fanteria che da Plava, un tempo provincia di Gorizia e oggi Slovenia, scrive lettere struggenti alla moglie Ottavina (sono tutte conservate alla Casa delle Memorie). Pur di ottenere una licenza di pochi giorni e rivedere le sue due bambine si offre volontario per partecipare a una missione molto pericolosa durante la quale resta gravemente ferito. Muore a 24 anni, il 6 settembre 1915, all’ospedale di Treviglio (Bergamo).

La mostra, attraverso oggetti e documenti, racconta la tragica quotidianità degli eventi bellici. Le attività del fante, la vita in trincea, i mezzi di trasporto, le nuove armi, il legame con le famiglie.  Ci sono le foto storiche che richiamano i luoghi dove si consumò il dramma della guerra: Nervesa, il monte Sabotino, Santa Caterina, la prima linea sul Piave, Rovereto, Caposile e Pola. Il percorso è stato dotato di didascalie in Braille e di testi a forte contrasto per ipovedenti allo scopo di consentire anche visite in autonomia. Ci sono inoltre alcune opere contemporanee adatte all’esplorazione tattile che sono stato fornite di QR code con audiodescrizione. All’ingresso sono state collocate mappe tattili e orientative. La volontà di ampliare la platea dei fruitori della mostra sta alla base della scelta di rendere accessibile il percorso espositivo alle persone con disabilità sensoriale.

Il contributo di Prato alla Prima guerra mondiale è stato dolorosamente rilevante. Tanti giovani pratesi hanno combattuto, in molti hanno perso la vita. Tra loro ci furono anche alcuni tra i primi eroi dell’aviazione come Giuseppe Giagnoni, Luigi Franchi (perse la vita nel suo aereo in fiamme il 5 agosto 1918 in Val Lagarina), Amedeo Guasti, medaglia d’argento per i numerosi voli di ricognizione compiuti.

La mostra resta aperta il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12, il giovedì anche dalle 15 alle 17.

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