Migranti

Migrare? È la cosa più naturale che ci sia. Guido Barbujani ne parlerà a Pistoia

Le migrazioni sono del tutto naturali e che portino a problemi di comprensione e difficoltà d’incontro è un aspetto, se vogliamo, marginale. Fermarle sarebbe come fermare l’uomo, nella sua natura e nella sua evoluzione. È tutto scritto nel nostro Dna che, per inciso, ci rende tutti parenti e tutti diferenti, e non ci dice un fico secco su ipotetiche e inesistenti razze. Di questo e di molto altro, e meglio che in questa sede, si discuterà di qui e una quindicina di giorni a Pistoia.
Il ciclo di incontri in preparazione al festival Dialoghi sull’uomo affronterà il tema Tutti parenti tutti differenti. Contro la tentazione del razzismo. Appuntamento martedì 26 febbraio, alle 11, al Teatro Manzoni di Pistoia.
Ospite il genetista Guido Barbujani.

Una specie molto mobile

Guido Barbujani spiegherà come il fenomeno delle migrazioni caratterizzi la natura dell’essere umano fin dalle sue origini.
Noi umani siamo sempre stati molto mobili, a partire più o meno da sei milioni di anni fa, quando i nostri antenati sono scesi dagli alberi, segnando un distacco netto con gli altri primati, cioè le altre scimmie. La stazione eretta, lo sviluppo del cervello e tanti prodotti della sua attività fra cui il linguaggio, sono conseguenze di questa prima migrazione, in senso verticale.
Tante altre migrazioni sono seguite, in senso orizzontale nello spazio geografico, documentate nei fossili, nei reperti archeologici e nel Dna.

L’homo sapiens è nato in Africa

La nostra specie, homo sapiens, è caratterizzata da uno sviluppo unico della corteccia frontale, la regione del cervello che si attiva quando vengono apprese nuove regole ed esperienze. Comparve in Africa 190mila anni fa e da qui partì, forse 100mila anni fa, per diffondersi in tutti i continenti.
«Raggiunse l’Australia 45mila anni fa e l’Europa poco dopo – spiega Guido Barbujani – Si spinse nelle Americhe 20mila anni fa (e ci arrivò a piedi, perché all’epoca il livello del mare era più basso), mentre per colonizzare l’Oceania bisognò aspettare che si sviluppi l’arte di andar per mare, e ci volle qualche millennio».

Oggi le gigantesche disuguaglianze economiche e sociali hanno solo amplificato un fenomeno, la migrazione, che esiste da sempre

Durante gran parte della sua storia, la nostra specie è stata nomade. Abbiamo imparato a coltivare i campi solo 10mila anni fa, e solo allora abbiamo cominciato a costruire villaggi e poi città, e a risiedere stabilmente in un posto. Prima, l’umanità era in continuo movimento, inseguendo gli animali per la caccia, raccogliendo i frutti spontanei della terra, e scappando quando qualche evento naturale rendeva difficile la vita.

Si migra da sempre

È sempre stato così, ed è ancora così: si migra perché si deve o perché si vuole. Via dalla miseria e dal sottosviluppo (ieri gli europei verso le Americhe, oggi tanti verso l’Europa e il nord America, per non parlare degli enormi fenomeni di migrazione interna che interessano l’Africa e la Cina), oppure via in cerca di migliori opportunità (studenti e docenti di tutto il mondo fin dal medioevo).
«Oggi le gigantesche disuguaglianze economiche e sociali hanno solo amplificato un fenomeno, la migrazione, che esiste da sempre – dice ancora Guido Barbujani – È un fenomeno che non si può sperare di interrompere finché resterà così grande la sproporzione fra le condizioni di vita del nord sviluppato e del sud del mondo. Ma è un fenomeno che si può e si deve gestire, come si è sempre cercato di fare, trovando la maniera di far convivere gente che porta culture e abitudini diverse, e naturalmente pregiudizi diversi sugli altri, duri a morire».

Guido Barbujani

Guido Barbujani

Guido Barbujani è nato nel 1955. Ha lavorato alla State University of New York a Stony Brook, alle Università di Londra, Padova e Bologna. Attualmente è professore di Genetica all’Università di Ferrara, dove si occupa di genetica delle popolazioni e di biologia evoluzionistica.
Collabora con il Sole24ore.
Fra i suoi libri ricordiamo: Dilettanti (Marsilio, 1994; Sironi, 2004); Questione di razza (Mondadori, 2003); L’invenzione delle razze (Bompiani, 2006); Europei senza se e senza ma (Bompiani, 2008); Sono razzista, ma sto cercando di smettere (con Pietro Cheli, Laterza, 2008); Lascia stare i santi. Una storia di reliquie e di scienziati (Einaudi, 2014); Contro il razzismo (con Marco Aime, Federico Faloppa e Clelia Bartoli, Einaudi, 2016); Gli africani siamo noi (Laterza, 2016), Il giro del mondo in sei milioni di anni (con Andrea Brunelli, Il Mulino, 2018) e Tutto il resto è provvisorio (Bompiani, 2018).

Gli incontri verso Dialoghi sull’uomo

Tutti parenti tutti differenti. Contro la tentazione del razzismo è il titolo del secondo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alle scuole in preparazione alla X edizione del festival Pistoia – Dialoghi sull’uomo, ideato da Giulia Cogoli e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Anche questo secondo appuntamento sarà aperto a tutti ad ingresso libero previa prenotazione scrivendo a f.bechini@comune.pistoia.it).

Tutti gli incontri sono visibili in diretta streaming sul sito www.dialoghisulluomo.it e sulla pagina Facebook del festival. Le classi collegate in streaming potranno inoltre porre domande attraverso twitter usando l’hashtag #DialoghiPistoia.

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