Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato inaugura la nuova stagione con un settembre caratterizzato da importanti collaborazioni con istituzioni culturali italiane e internazionali e dalla sperimentazione attraverso linguaggi e materiali diversi, dalla performance alle opere su carta, dai video al design.
Si comincia domenica 5 settembre con il finissage della mostra dedicata a Simone Forti (Firenze, 1935),Senza fretta, a cura di Luca Lo Pinto ed Elena Magini, che racconta l’opera di un’artista che, a partire dagli anni Sessanta, ha contribuito in modo sostanziale al mondo della performance tramite il suo percorso interdisciplinare. Per l’occasione il Centro Pecci renderà omaggio all’artista americana ospitando due dei suoi collaboratori storici: il musicista e compositore Charlemagne Palestine e la coreografa Sarah Swenson.
Charlemagne Palestine è artista e compositore la cui pratica si fonda su un apparente abbandono di regole e canoni della composizione classica, per favorire improvvisazione e casualità come chiave dei suoi repertori. Palestine e Forti collaborano dal 1971, quando insieme elaborano la performance Illuminations, composta da un loop di pianoforte eseguito da Palestine accompagnato da uno studio di Forti sul movimento circolare. Palestine definisce i suoi suoni come “liquidi, non solidi”, evidenziando così la natura materiale e in continua trasformazione del suono, anche in relazione allo spazio in cui viene presentato. Il concerto che Charlemagne Palestine eseguirà al Centro Pecci si presenta quindi come una performance unica e irripetibile, che verrà condizionata tanto dal lavoro del musicista quanto dalla presenza del pubblico e dalla conformazione dell’architettura del museo.
Sarah Swenson è una coreografa e danzatrice, allieva e poi collaboratrice stretta di Simone Forti, fino a diventare coordinatrice e principale riferimento per le performance della serie Dance Constructions (1960) di Forti. In occasione della mostra Senza fretta, Swenson ha selezionato e formato i performer che, ogni settimana, hanno rimesso in scena alcune performance storiche dell’artista: Scramble, Song of the Vowels, Rollers, e Cloths. Il finissage sarà l’occasione per rivedere queste performance un’ultima volta al Centro Pecci, con la partecipazione di Sarah Swenson che eseguirà Sleepwalkers/Zoo Mantras e una versione inedita di News Animation.
Il settembre del Centro Pecci prosegue con La discoteca, mostra personale di Jacopo Miliani a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi | NOS Visual Arts Production aperta al pubblico dal 10 settembre al 31 ottobre: una grande installazione ambientale audio-video composta dalla proiezione del film omonimo e dalla scultura luminosa al neon Babilonia, insegna della discoteca immaginaria in cui è ambientato il film. La discoteca, progettoche comprende la realizzazione del primofeature film dell’artista, della scultura e di una pubblicazione monografica che raccoglie tutta la ricerca legata al progetto, ha vinto l’ottava edizione di Italian Council – programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (MiC) – ed entrerà a far parte della collezione del Centro Pecci.
Dal 13 al 16 settembre sarà poi la volta del laboratorio CHROMATIC ALPHABETS prodotto da IN Residence, progetto ideato e curato da Barbara Brondi & Marco Rainò, che dal 2008 si occupa di cultura del design intesa come processo utile a organizzare risorse creative, generare innovazione, esprimere soluzioni e trasmettere emozioni. Quattro giorni per un laboratorio dedicato all’esperienza pervasiva e ininterrotta del colore, che è anche una ricerca didattico-educativa con i designer Audrey Large e Jorge Penadés: i curatori e i partecipanti sono chiamati a confrontarsi e interagire con lo scopo ultimo di sviluppare considerazioni teorico-progettuali in grado di rispondere alle domande poste dal tema di ricerca. A conclusione del programma, un evento pubblico restituirà i risultati dell’esperienza, arricchito dalle Lecture dei curatori e dei Designer-Tutor.
Progetti che si aggiungono alle mostre già in corso: la retrospettiva dedicata a Chiara Fumai – Chiara Fumai. Poems I Will Never Release, 2007–2017, a cura di Milovan Farronato e Francesco Urbano Ragazzi in collaborazione con Cristiana Perrella, coprodotta con il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (prorogata fino al 7 novembre 2021) e Cambio, progetto che parte da un’indagine sulla responsabilità ambientale del design e sull’industria del legno, condotta da Studio Formafantasma, organizzato in collaborazione con la Serpentine Gallery di Londra (fino al 24 ottobre 2021).
Una programmazione che sottolinea sempre più la volontà del Centro Pecci di affermarsi come punto di riferimento nazionale e internazionale per la creatività contemporanea, sperimentando la diversità dei linguaggi, avviando importanti collaborazioni con istituzioni culturali, e aprendo sempre più i suoi spazi al pubblico e alla condivisione.