Conclusa con successo una missione estrema del Nucleo operativo di protezione civile-Logistica dei trapianti di Firenze, che è riuscito a trasportare, nonostante le restrizioni mondiali imposte dalla pandemia, il midollo osseo per un paziente affetto da leucemia ricoverato in un ospedale del sud Italia.
L’unico donatore compatibile al mondo è stato individuato in Cile, ma nessun midollo da paziente cileno aveva mai oltrepassato i confini del Paese sudamericano. Inoltre, a causa della pandemia, per rendere possibile la donazione è stata necessaria una delicata azione diplomatica per ottenere il salvacondotto necessario alla volontaria a entrare nel paese.
È stata la fiorentina Barbara Masini, volontaria di lunga esperienza, a portare a buon fine la missione salvavita.
«Quando sono stata chiamata ho detto subito sì senza sapere cosa mi aspettava – ricorda la protagonista – Lì è iniziato il mio tour de force. Solo due giorni prima della partenza mi hanno convocato a Roma per il salvacondotto per il Cile, ma mi hanno comunicatoo che dovevo sottopormi a un tampone con esito negativo a non più di 72 della partenza».
«Un ostacolo non facile da superare – dice Massimo Pieraccini, presidente del Nopc – Grazie alla stretta collaborazione con l’Ibmdr, il registro italiano donatori midollo osseo, Barbara ha potuto fare il tampone nei tempi indicati, e con referto negativo, partire».
«In pochi giorni ho attraversato il mondo, 30 ore di volo e 16 di coincidenza in attesa in aeroporto, pasti saltati e notti insonni. Una volta a Fiumicino, al ritorno dal Cile – racconta Barbara Masini – ad attendermi c’erano due cari colleghi, con l’auto messa a disposizione da Arval. Abbiamo percorso oltre mille chilometri per arrivare nel sud Italia e consegnare il prezioso dono. Solo dopo ho saputo che era la prima volta che in Italia arrivava un midollo osseo dal Cile e sono molto contenta e orgogliosa che anche grazie a me un ammalato possa avere la sua opportunità di vita».
«Sono molto felice e un pochino orgoglioso -dice Pieraccini – che sia stato il Nopc a tracciare questa nuova strada con il Cile ed in un periodo non facile a causa del Covid e delle restrizioni. Non è stato facile gestire tutto, ma con l’aiuto di Ibmdr e dell’Ambasciata Italiana del Cile ce l’abbiamo fatta. È molto importante riuscire a fare squadra. Grazie a chi ci ha aiutato, siamo pronti a aprire nuove strade o percorrere quelle che abbiamo già aperto ogni volta che ci sarà bisogno e faremo sempre ogni sforzo per essere all’altezza».
Il Nucleo operativo, organizzazione di volontariato fiorentina di protezione civile specializzata nella logistica dei trapianti e dei trasporti medici, è una struttura d’eccellenza e un orgoglio italiano pluripremiato dalle istituzioni locali e nazionali e unica al mondo che ad oggi ha realizzato oltre 11.000 missioni salvavita: un circolo virtuoso che inizia dalla donazione e che coinvolge tante persone, medici, infermieri, che assistono il donatore ed l’ammalato che riceverà il trapianto.