Uno dei testi più grotteschi di Luigi Pirandello, Il piacere dell’onestà, è in scena fino a domenica 14 aprile al Teatro Metastasio di Prato. È la penultima produzione del teatro pratese in questa stagione, da stasera fino, appunto,a domenica, con spettacoli feriali alle 20,45, sabato alle 19,30 e domenica alle 16,30.
Il piacere dell’onestà ricorre allo schema del paradosso per portare avanti le complesse dinamiche fra i personaggi, costantemente coinvolti nel conflitto fra essere e apparire, verità, onestà e menzogna.
Smascherando le falsità di una borghesia che incarna la rettitudine morale e l’integrità sociale, la storia è quella del protagonista Angelo Baldovino che, malvisto dalla società a causa di passato costellato di imbrogli e vizi, con un matrimonio salva dallo scandalo una giovane donna che aspetta un bambino da un nobile già ammogliato. Un matrimonio, insomma, che dovrebbe creare l’apparenza della rispettabilità e evitare lo scandalo, una classica unione destinata a rimanere di facciata se non sopravvenisse la decisione di Angelo di valutare questo evento come un’opportunità per la ricostituzione di una inviolabile e severissima onestà.
Ecco allora emergere le tematiche care a Pirandello: la maschera sociale, l’uomo in continua oscillazione fra apparenza e istinto, le passioni come imprescindibili alleate e ineludibili nemiche.
In veste di regista e attore, Alessandro Averone ambienta la riflessione sull’apparenza all’interno di un salotto borghese, luogo principe dell’ipocrisia e dell’immagine.
La regia decide di calcare i tratti caricaturali dei personaggi ‘non onesti’, nobili imbellettati e vestiti alla settecentesca, quasi a volere sottolineare lo straniamento di fondo scaturito dal contrasto fra reale e apparente. Dal palco fluisce un’enfasi che evidenza il fine non naturalistico della messa in scena, tesa a evidenziare i contrasti che definiscono con un limpido paradosso la drammatica e ridicola difficoltà di essere compiutamente se stessi, sotto lo sguardo costante del mondo esterno e l’influenza pesante di un’onorabilità da rispettare.
«Ci muoviamo costantemente circondati da immagini – racconta Alessandro Averone – infinite immagini di come gli altri ci appaiono, di come noi appariamo a noi stessi e al mondo che ci circonda. Immagini di come vorremmo essere percepiti, di come gli altri vorrebbero essere visti da noi. Forme, involucri a cui l’uomo si aggrappa disperatamente per ancorarsi ad un senso del proprio essere. Il dibattersi grottesco dell’essere umano nel tentativo di rinchiudere la sostanza della propria persona in una forma riconoscibile che ne sancisca una verità. Non importa come e non importa a che prezzo. Fosse anche la limpida e chiara onestà di una menzogna costruita a tavolino, di comune accordo, per sopravvivere».
Per la replica della domenica pomeriggio è possibile usufruire del SERVIZIO BABYSITTING per bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni, offerto gratuitamente alle famiglie con biglietto o abbonamento per lo spettacolo.La prenotazione anticipata è obbligatoria entro martedì 9 aprile: cometa@metastasio.it o 0574/27683 (dal lunedì al venerdì in orario 9.30/13.00).