Sul tavolo nella cucina, con intorno alcune sedie sulle quali sono accomodate le donne di famiglia, è supina una donna che è a partorire assistita da un’anziana che abita nel comune di Forio, che oltre a lavorare la terra da quando era ragazzina ha aiutato, in quarant’anni quasi di secondo lavoro, molte in stato interessante del luogo e alcune volte, come in quest’occasione, quelle recatesi in vacanza da loro conosciuta.
Il venire al mondo sta avvenendo nell’ambiente in cui si accede appena varcata la porta di una villetta in via Spine sante, divisa dalla strada ad unico senso di marcia e dalla spiaggia della Chiaia, che è dall’altra parte della carreggiata, dal muretto perimetrale collegato ad un cancello.
L’ingresso dello stabile e la finestra del vano sono spalancati, per cui le urla e gli sforzi della neomamma richiamano la curiosità delle persone di passaggio, dei bagnanti e dei vicini, che chiedono cosa stia succedendo al neo papà e ai nonni, che fanno su e giù sullo spiazzale, i quali non si spazientiscono nel dare spiegazioni.
Una piccola folla si compone ad attendere insieme ai familiari la nascita, che avviene alle undici e dieci del dieci luglio millenovecento sessantadue.
Vincenzo Patierno
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