Era troppo sicuro del fatto suo o forse troppo ingenuo. O, ancora, era stato tratto in inganno da qualcuno che gli aveva assicurato che quel documento era perfetto. Invece no. Si è recato in Questura, a Prato, con un passaporto falso per chiedere il permesso di soggiorno per protezione internazionale. E così ha finito per passare la giornata e la notte in camera di sicurezza, in attesa del processo.
È successo a un pakistano di 26 anni, i cui documenti non hanno convinto il personale dell’Ufficio immigrazione. Di fronte al suo passaporto, gli agenti di polizia si sono mostrati subito dubbiosi. Troppe le imperfezioni.
L’Ufficio immigrazione ha chiesto la verifica del passaporto anche all’Ufficio falso documentale della Polizia municipale di Prato – specializzato per questo genere di accertamenti urgenti – che con relazione tecnica
ha confermato trattarsi di un passaporto falso.
In Questura non hanno potuto far altro che procedere all’arresto del giovane pakistano, come previsto dal Codice penale in questi casi.