sindaci con assessore monni sul trescellere

In Val di Bisenzio oltre 200 frane, i sindaci incontrano Monni “Intensificare il lavoro di squadra”. Polemica con Musumeci: “Ieri ci aspettavamo si parlasse delle risorse per i territori”

Val di Bisenzio, 2023 – Ecco la dichiarazione dei sindaci della Val di Bisenzio – Primo Bosi (Vaiano), Guglielmo Bongiorno (Cantagallo), Giovanni Morganti (Vernio) a margine dell’incontro con l’assessore regionale Monia Monni che questa mattina è stata in Vallata e ha fatto il punto della situazione con amministratori e tecnici.

‘’Con la Regione abbiamo condiviso tutta la gravità della situazione a dodici giorni dal l’evento che ha segnato in modo decisivo la storia della Val di Bisenzio – affermano i sindaci – Nei nostri Comuni, ad oggi, si contano oltre 200 eventi franosi mentre il reticolo idraulico minore, che si caratterizza per la presenza di decine di torrenti, ha bisogno di interventi urgenti che consentano fi recuperare la capacità di contenimento degli alvei. Non c’è tempo da perdere e stiamo lavorando con interventi In somma urgenza. Alla Regione abbiamo chiesto di intensificare il già buono lavoro di squadra”.

I sindaci hanno commentato anche l’incontro di ieri con il ministro Musumeci. “Ieri siamo stati invitati all’incontro con il ministro Musumeci che si è svolto a Campi Bisenzio. Ci aspettavamo che si parlasse della situazione delle aree montane e della necessità di investire risorse ingenti, che devono arrivare dal Governo, per fronteggiare il problema del dissesto idrogeologico che unito ai nuovi fenomeni climatici costituisce la vera emergenza del nostro Paese. Così non è stato è ciò ci preoccupa non poco – mettono in evidenza i sindaci – Noi siamo pronti a fare prevenzione, abbiamo chiesto risorse già prima che tutto questo accadesse. Adesso al Governo chiediamo leggi, strumenti operativi e risorse per agire. Noi, come sempre, siamo pronti a fare la nostra parte. Anche il Governo faccia la sua. Sono trascorsi sei mesi dall’alluvione e dal dissesto idrogeologico in Emilia Romagna – concludono – e non ci sembra che in sei mesi né il Governo né il Parlamento abbiano prodotto norme o affidato risorse agli Enti locali per fare prevenzione”.

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