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In viaggio con i pesci, che bel ricordo!

Io e la mia famiglia non si viaggiava molto, si doveva lavorare.

Ma ogni estate potevamo contare sul viaggio delle vacanze.

Degli amici affittavano al babbo una grande casa nella campagna senese, là io e mia sorella ci sentivamo liberi e a contatto della natura, finalmente la sera potevamo gioire delle lucciole e di un immenso cielo stellato, chi lo vedeva mai in città!

Una volta partimmo all’alba per poter arrivare prima in campagna e non incappare nelle odiose code estive; la Renault blu del babbo era carica, ma mancava ancora qualcosa di importante: il nostro acquario!

Quella volta saremmo stati via per un lungo mese e non potevamo lasciare i nostri pesciolini a casa, incustoditi.

Così caricammo anche l’acquario in auto nel sedile dietro, dove io e mia sorella ci trovavamo già incastrate fra sacchetti e borse. Lungo il viaggio pieno di curve e saliscendi, guardavo con una certa preoccupazione quell’acqua che a volte tracimava un po’. Poveri pesci dicevo!

Patrizia Cellerini

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