Sedutа sulla panchina nuova, ancora profumata di resina, Tora si stava godendo i raggi pomeridiani del sole autunnale.
La sua nuova casa era molto piccola, piccolissima. Solo una stanza e una dispensa, ma le ne aveva bisogno di una più grande! Suo nipote aveva fatto di tutto per riparare la casa. Le pareti risplendevano dipinte di fresco e odoravano di calce e il tetto arrossiva di tegole nuove,proprio come un fungo da un libro per bambini.
E il noce? Il noce era esattamente come lo ricordava da giovane, ma cosa sono cinquant’anni per una pianta di noce?
L’unico problema erano i topi!
C’erano nel cortile, e alcuni si erano insinuati dentro in casa. La cosa brutta era che erano intelligenti e non entravano nella trappola, e non assaggiavano il veleno. Negli ultimi cinquant’anni la casa era stata a loro disposizione e ormai la consideravano di loro proprietà.
Baba Torah non li avrebbe disturbati a lungo perché sapeva che il suo cuore era malato.
Tora aveva lavorato negli ospedali per tutta la vita e sapeva come batteva male il suo cuore. Prima era stata un’infermiera e poi era diventata un medico.
Konstantin Kremenski
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