Intitolazione della Biblioteca comunale di Impruneta a Marianna Maltoni, maestra della scuola di San Gersolè.
Sabato 17 Dicembre, alle ore 17.30, ci sarà la cerimonia di intitolazione alla maestra Maltoni della Biblioteca Comunale di piazza Buondelmonti, con l’apposizione di una targa commemorativa in cotto all’esterno dell’edificio, ufficializzando così la decisione della Giunta comunale, presa con delibera n. 109 del 04/10/2022 a cui è seguito l’iter in Prefettura.
L’intitolazione della Biblioteca comunale alla pedagogista che dal 1920 al 1956 ha insegnato alla scuola elementare di San Gersolè, Marianna Maltoni, conosciuta come Maria, segue al conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Impruneta nel 1956. Viene ricordata per l’originale e innovativa metodologia didattica da lei ideata, attraverso la quale incoraggiava gli alunni della piccola scuola della frazione a descrivere in modo spontaneo la realtà che li circondava, offrendo così un quadro vivo e puntuale della cultura mezzadrile toscana che di lì a poco verrà spazzato via dalla modernità e dal boom economico. La sua attività è documentata dal Fondo custodito proprio dalla Biblioteca comunale: più di 1.600 quaderni, circa 2.400 disegni e 600 giornali di classe, oltre agli scritti della maestra, disponibili a studiosi e curiosi per la consultazione, su appuntamento.
Le motivazioni ufficiali dell’intitolazione, oltre a sottolineare come Marianna Maltoni si sia distinta, quale insegnate, per le sue doti nella valorizzazione del nostro territorio, precisano che la scelta dell’amministrazione Comunale di intitolarle la Biblioteca Comunale “deriva dalla consapevolezza che il ricordarne la complessa figura di insegnante possa contribuire a creare nelle giovani generazioni sentimenti di maggiore attenzione verso la propria identità e la propria storia.”
Dichiara l’assessora alla Biblioteca Sabrina Merenda: “Aspetto tutta la comunità e le autorità che vorranno partecipare per questa giornata importantissima, che collega con un filo ideale la cultura e l’istruzione, che pone la nostra Impruneta a un livello nazionale, grazie a questa figura che ci ha lasciato il suo fondo documentale e così la sua memoria, favorendo la creazione di una rete di legami con gli studiosi della sua attività di pedagogista.
Sotto la luce del pomeriggio scopriremo la targa donata all’amministrazione, di cui ringrazio di cuore , e continueremo illustrando il viaggio che intendiamo portare avanti nel corso del prossimo anno.
Speriamo di riabbracciare i suoi ex alunni per ricostruire un percorso: chiedo aiuto a tutti coloro che magari possono comunicare e dire di partecipare e parlare durante la presentazione in Biblioteca. Lo scopo è formare una Rete attiva.
Ringrazio anche i due fratelli Pinzauti (ex allievi della Maltoni) per proporre un testo che coniuga il contesto di allora con questa figura e ringrazio chiunque partecipi e voglia aiutarmi, perché il concetto di una Comunità in movimento verso una sorgente come la Biblioteca e Un Patto della Lettura che ha coinvolto tutto il territorio risulta fondamentale ”.
Programma della giornata del 17 dicembre:
Ore 16.00
Cerimonia di Intitolazione della biblioteca comunale di Impruneta a Marianna Maltoni con apposizione della targa realizzata e donata da Luigi Mariani dell’Antica Fornace Mariani M.I.T.A.L. Impruneta.
Saluto del sindaco Alessio Calamandrei, intervento dell’assessore Sabrina Merenda e altre autorità.
Accensione dell’albero di Natale della Biblioteca, al quale verranno appesi i pensieri degli utenti.
Ore 16.30
Saluti di Natale da parte dell’ Associazione Culturale Ferdinando Paolieri
Ore 17.00
Introduzione storica dell’assessore Sabrina Merenda “L’istruzione del secolo ‘900” alla presentazione del testo “I Pinzauti” da parte di due alunni di M. Maltoni, Mauro e Piero Pinzauti, che parleranno del contesto agro-rurale del periodo storico corrispondente.
Conclusione dell’ assessore Merenda.
Tutta la cittadinanza è invitata.
BIBLIOGRAFIA allegata alla delibera n. 109 del 04/10/2022
Marianna “Maria” Maltoni e l’esperienza di San Gersolè
La scuola per educare la vita
«La scuola per istruire ha per traguardo l’esame; quella per educare, la vita. La prima mira a formare il professionista, la seconda l’uomo. La prima lavora sulla mente, la seconda mira al cuore e confida sulle sue invisibili conquiste. Il maestro che istruisce vuole che siano resi subito i risultati del suo operato, quello che educa li affida al tempo e non chiede che alla vita le sue risposte. Io mi son scelta la scuola che si propone di educare»
Marianna “Maria” Maltoni nasce a Dovadola, 2 febbraio 1890 e muore a Fiesole 18 novembre 1964.
Nell’estate del 1920 la Maltoni giunge, come maestra unica, nella scuola elementare a San Gersolè. Nella piccola scuola trascorre lunga parte delle sua carriera, elaborando il suo innovativo approccio pedagogico, che riesce a suscitare l’interesse di grandi intellettuali come Francesco Bettini, Giuseppe Lombardo Radice, Giovanni Michelucci, Piero Calamandrei e Italo Calvino.
A San Gersolè, contesto povero e rurale, si educa oltre che istruire; si dà spazio a ogni forma espressiva, prima fra tutte il disegno; i ragazzi vengono ascoltati e di ognuno di loro viene valorizzata la vita anche attraverso l’uso innovativo della scrittura infantile. Maria Maltoni, così come Don Milani, tenta di offrire agli alunni: autonomia, riflessione critica, capacità di comunicare e di esprimersi, poiché, come dice, «cuore e sentimento sono fondamentali nella conoscenza» e strumenti fondamentali per far nascere «il piacere di sapere per non essere subalterni».
Tenta così nella sua pratica didattica quotidiana, di apporre correttivi ai criteri impartiti dalle direttive ministeriali. La sua è, per l’epoca, un’operazione culturale molto innovativa, tesa a sviluppare un percorso educativo capace di incoraggiare la conoscenza ed escludere il modello di istruzione calato dall’alto dall’educatore.
Tali materiali didattici sono oggi conservati in larga parte presso la nostra Biblioteca Comunale nel Fondo Maria Maltoni – Si tratta di più di 1600 quaderni, 35 album da disegno, un album da fotografie contenente disegni e composizioni degli alunni; circa 2400 disegni di diverso formato degli alunni allievi della maestra; circa 600 “Giornali” che settimanalmente venivano realizzati in classe. Oltre agli elaborati degli alunni il fondo è composto dagli scritti della maestra Maltoni: da quelli a carattere più istituzionale come i 32 registri delle classi dal 1933 al 1956 e i 95 quaderni e i numerosi fascicoli con diari degli allievi da lei trascritti, a quello più personale come agende, appunti e corrispondenza.
Vi sono inoltre fotografie, articoli di quotidiani e periodici di e su Marianna Maltoni e la sua ricca esperienza didattica. Questi tracciano un quadro vivo e puntuale della cultura mezzadrile toscana che di lì a poco viene spazzato via dalla modernità e dal boom economico.
Tra i primi sostenitori dei metodi della scuola di San Gersolè c’è l’ispettore scolastico Francesco Bettini che, comandato presso l’Ente Nazionale di Cultura di Firenze dal quale dipende la piccola scuola rurale, avvia con la Maltoni un intenso e profondo scambio di idee testimoniato dalla cospicua corrispondenza professionale.
La Maltoni collabora con moltissime riviste (tra le quali «Scuola Italiana Moderna», «Pedagogia Italiana», «Argomenti») cercando assiduamente consensi per le proprie innovative e divergenti idee pedagogiche consistenti in “un’ìstruzione per tutti”.
Il 18 settembre 1956 il Comune di Impruneta le ha conferito la cittadinanza onoraria. Ernesto ed Anna Maria Codignola la chiamano nel 1944 come membro del Comitato di Direzione Didattica della Scuola-Città Pestalozzi, la nuova scuola fondata nel 1947 e che ha l’intento principale di preparare cittadini consapevoli dei loro doveri e diritti in regime di libertà imprimendo un’istruzione per tutti i bambini con indirizzo etico, sociale e culturale