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Istituzioni: Mazzeo in visita a Lucca, difendiamo la memoria e sosteniamo chi fa innovazione

Il presidente del Consiglio regionale ha fatto visita all’azienda Move-X e alla mostra ‘I fantasmi di Auschwitz a villa Bottini

di Ufficio stampa, 5 febbraio 2024

Firenze – Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo è stato questo pomeriggio in visita a Lucca. Insieme alla consigliera Valentina Mercanti, ha visitato l’azienda Move-X e quindi la mostra ‘I fantasmi di Auschwitz’.

“È importante che ciascuno di noi faccia la propria parte – ha detto il presidente Mazzeo all’uscita dalla mostra – I superstiti di quelle barbarie non ci sono più. Compito delle istituzioni è farsi amplificatori di memoria, quello che è accaduto può accadere di nuovo, nessuno di noi deve voltarsi dall’altra parte”. La mostra fotografica, che resterà aperta fino all’8 febbraio, è un percorso immersivo, che attraverso oggetti, ambientazioni, musiche e rumori di fondo, accompagnano il visitatore direttamente ad Auschwitz, luogo simbolo dei campi di sterminio nazifascisti. “Iniziative come questa meritano di essere sostenute, di essere aperte alle ragazze e ai ragazzi delle nostre scuole, perché troppo spesso non conoscono cos’è la Shoah, non sanno dei crimini del nazifascismo. Le guerre che scuotono il cuore dell’Europa anche in questo periodo – ha spiegato Mazzeo – ci chiedono di impegnarci sempre di più. Così, si può lavorare tutti insieme per costruire pace”.

Il presidente si è soffermato anche sulla visita alla Move-X, attiva nel campo della progettazione e sviluppo di dispositivi IoT e moduli radio a basso consumo energico, “azienda passata da pochi dipendenti a settanta dipendenti. Fa innovazione e la porta in tutto il mondo”, ha spiegato Mazzeo. “Spesso, girando nei nostri territori vediamo che la Toscana è terra d’ingegno, d’innovazione. È importante – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – essere al fianco e far sentire la vicinanza a chi con fatica scommette sul cambiamento. Incontro volentieri giovani come questi, che dalla ricerca e dall’Università hanno provato a costruire lavoro. Non si può vivere solo di rendita, ma si deve vivere di innovazione, cambiamento. E di lavoro, parola che spesso viene messa da parte, ma il lavoro è dignità”.

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