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Istituzioni: Politiche concorrenza, Mazzeo a Bruxelles apre le consultazioni

Il presidente dell’Assemblea legislativa toscana, relatore del parere al Comitato europeo delle Regioni, si è confrontato con i principali stakeholders. “Bisogna unire l’Europa e avvicinarla sempre di più ai cittadini”

di Emmanuel Milano, 4 luglio 2023

Firenze – Il Comitato europeo delle Regioni lavora per portare il suo contributo nella discussione sulle politiche di concorrenza nell’Unione europea e il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, come rappresentate italiano e relatore del parere ha aperto oggi (martedì 4 luglio), a Bruxelles, le consultazioni che interessano tutti i principali stakeholders, dai rappresentanti degli Enti locali e regionali, alle associazioni interessate, dagli esperti ai funzionari delle istituzioni comunitarie.

“Oggi – ha spiegato Antonio Mazzeo – parte un percorso per fare la nostra parte per unire l’Europa e avvicinarla sempre di più ai cittadini. L’obiettivo delle consultazioni è quello di offrire osservazioni e suggerimenti per riflettere sul futuro del diritto e della politica europea della concorrenza che è di fondamentale importanza per l’economia comunitaria e per i suoi territori”.

“Ho fortemente voluto queste consultazioni – ha spiegato il presidente Mazzeo rivolgendosi agli stakeholders – perché credo che il vostro contributo porterà un punto di vista importante ai fini del parere e potrà arricchire il lavoro della Commissione europea, attraverso il contributo del Comitato europeo delle Regioni. Il parere di cui sono relatore includerà le istanze dei vari territori europei insieme alle vostre”.

“Un primo punto su cui vorrei riflettere – ha proseguito Mazzeo – è l’interazione tra il sistema degli aiuti di Stato e le politiche di coesione. Al momento si registra una distribuzione fortemente sproporzionata nell’erogazione degli aiuti, dovuta al susseguirsi di quadri temporanei per ovviare alla crisi pandemica e alla guerra in Ucraina. L’implementazione delle nuove regole sugli aiuti ha causato degli squilibri geografici nell’erogazione. Infatti, alcuni Stati, avendo una capacità fiscale di gran lunga più ampia rispetto ad altri dell’Unione, possono garantire una quantità di aiuti ben maggiore. I Paesi che in questi ultimi anni hanno speso più risorse in aiuti di Stato hanno avvantaggiato le proprie aziende nazionali nel mercato unico, creando distorsioni di concorrenza ed effetti negativi sugli scambi tra gli Stati membri. Per questo, un prolungato regime emergenziale delle regole di concorrenza potrebbe continuare ad aumentare la disparità tra le regioni d’Europa, lasciando indietro quei territori che, per caratteristiche naturali o demografiche, oppure in quanto zone rurali o interessate da una transizione industriale, rischierebbero di non beneficiare come gli altri del sostegno pubblico. Credo sia necessario, a tal proposito, un bilanciamento tra gli obiettivi delle politiche di coesione e l’innalzamento dei livelli di investimento, anche se mirati alla doppia transizione ecologica e digitale”.

Il presidente Mazzeo ha messo in evidenza come “sia cruciale difendere e rifinanziare i fondi di coesione non penalizzandoli per finanziare il cosiddetto programma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform), proposto alcuni giorni fa dalla Commissione, per perseguire un’autonomia strategica europea in risposta alla crescente competizione sui mercati internazionali, soprattutto da parte degli Stati Uniti, che hanno attuato l’IRA (Inflation Reduction Act), e della Cina”.

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