joki, di giovanna dell'armellina (1) page 0001

Joki

“Mamma! Mamma! Non c’è l’acqua! Non c’è acqua! Vieni da vedere.”

“Serena aspetta non posso lasciare tuo fratello da solo!”

“Dai mamma svelta! Svelta!!!”

Così è iniziata la mia storia: il fiume era quasi senza acqua!

Era stato un inverno tormentato con neve, pioggia, esondazioni e il piccolo affluente dietro casa era da poco che ci lasciava tranquilli senza dover correre a sistemare gli argini ed ora non c’era che un piccolo rivoletto d’acqua il quale mi ricordava un filo di lana.

Appena papà è tornato dal lavoro ho portato anche lui a vedere il ruscello e come mamma è rimasto a bocca aperta senza capire cosa poteva essere successo, a un certo punto si è girato dicendomi “sabato tu ed io andiamo dalla nonna!”

Fin da piccola, papà mi ha insegnato a scalare le montagne e quando andiamo da nonna saliamo fino ad una piccola sorgente che si congiunge al fiume. Papà l’ha scoperta quando aveva circa la mia età e quando mi ci porta dice sempre che è il “nostro posto speciale dove sognare tra le nuvole”.

Quel sabato di maggio era una bellissima giornata di sole e dopo aver pranzato come sempre da nonna abbiamo preparto i nostri zaini e siamo saliti fino alla piccola sorgente.

Ci sedemmo sulle rocce a guardare quelle poche gocce d’acqua che scendevano… le potevamo contare: uno, due, tre, quattro, cinque ecc. Papà era diventato pensieroso e non aveva neppure voglia di guardare le nuvole finché mi disse “meglio rincasare”.

Abbiamo rimesso in spalla gli zaini, riagganciato le nostre corde e iniziato a scendere quando all’improvviso si è alzato un terribile vento che non ci lasciava continuare la nostra discesa. 

Giovanna Dell’Armellina

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