Short Story
Dedicato a Donato Zangrossi
La cosa che ha amato di più
é stata l’aria
PREFAZIONE
Amo restituire al presente certe storie che rischiano di cadere nell’ obliò.
Storie che rimangono mute come ruderi silenti quando il paesaggio cambia geografia, storie che meritano di essere raccontate perché portano la bellezza per cappello.
E questa è la storia del signor Donato Zangrossi ( Venezia 1900-1985) .
Lui non ha lasciato segno tangibile della sua arte, come fa di norma uno scrittore piuttosto che un pittore o uno scultore. Poiché l’uomo in questione è un’artista dell’aria. Un uomo che ha fissato le sue idee su strani ordigni cercando di ritrarre il vento attraverso delle meravigliose girandole.
E che ha lasciato un segno solo nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vivere a Venezia nella seconda metà del 900.
Con questo racconto a lui ispirato vorrei allungare nel tempo l’eco del suo operato, poiché lui è stato, a suo modo ,un genio dell’arte, profondamente poetico e ispirato dalle stelle.
Il signor Donato amava coltivare i suoi sogni e parlare con le stelle, probabilmente era anche un poeta e sussurrava al vento i suoi lunghi versi.
Era timido e refrattario dalle cose di tutti i giorni, e tutte le volte che poteva si rifugiava nel suo particolare laboratorio di girandole magiche In un luogo che appariva distaccato dal tempo e dalla realtà provava a creare strani ordigni per misurare il vento.
Veronica Vincenza Garito
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