Tornano in scena gli interpreti dalla commedia Finchè giudice non ci separi dopo il grande successo riscosso nelle ultime due stagioni teatrali, Toni Fornari, Luca Angeletti, Simone Montedoro e Laura Ruocco saranno i protagonisti questa volta della pièce La casa di famiglia, con Roberto Mantovani nel ruolo del padre.
Sabato 16 febbraio alle 31 (turno A) e domenica 17 alle 16 turno B) La casa di famiglia sarà, in prima regionale, al Politeama Pratese.
La casa di famiglia
Scritta nel 2011, e ancora attualissima, La casa di famiglia è una delle prime commedie scritte dal quartetto di autori del teatro Golden Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli e diretta da Augusto Fornari. Al centro della storia, quattro fratelli caratterialmente molto diversi tra loro, Giacinto, Oreste, Alex e Fanny, con una cosa in comune: la casa di famiglia, dove sono nati e dove hanno trascorso la loro infanzia. Ognuno ormai ha una sua vita e una sua famiglia. Il loro padre è in coma da due anni e la casa vuota è da tempo inutilizzata.
Un giorno Alex convoca i fratelli per annunciare che ha ricevuto un’offerta milionaria per cedere la casa di famiglia. Alex, che ha urgentemente bisogno di soldi, vorrebbe venderla mentre gli altri non sono d’accordo. La decisione, dopo molte discussioni, viene messa ai voti.
In quest’atmosfera di incredulità, riaffiorano ricordi, rancori, incomprensioni e cose mai dette che raccontano le tante sfaccettature dei rapporti familiari con gli inevitabili riflessi sentimentali e con tante sorprese e colpi di scena divertenti ed emozionanti.
Divertente e densa di emozioni
La commedia è una pièce teatrale divertente, ma che al tempo stesso racconta di emozioni e sentimenti in cui tutti possono identificarsi.
Di questa sorprendente e sentimentale commedia, a novembre del 2017, è uscita la versione cinematografica in tutte le sale italiane. Il film, così come la commedia teatrale, è stato scritto da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, il soggetto del direttore artistico del Golden Andrea Maia e segna il debutto alla regia cinematografica di Augusto Fornari.