Pensando alla resistenza e a tutte e tutti coloro che l’hanno vissuta, mi sono chiesta come vivessero il loro rapporto con il cibo: necessità, momento spesso fugace di distrazione e di normalità, si fa per dire, in una vita sconvolta dalla guerra.
In realtà, di cibo i partigiani dovevano averne poco, anche perché poco ce n’era per tutti; figuriamoci per loro nascosti fra le montagne.
Eppure il cibo era importante, come dimostra una interessantissima ricerca al proposito che ho pescato nel web e di cui vi propongo il link.
È una lettura diversa, al posto delle mie ricette che torneranno la prossima settimana; una lettura che spero gradirete.
Buon 25 Aprile e W la Resistenza.
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Sabrina Nieri
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