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La generazione perduta il docufilm vincitore ai Nastri d’argento sulla tossicodipendenza negli anni Settanta

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Giovedì 20 aprile ore 21.15 allo Spazio Alfieri il regista Marco Turco presenta il suo documentario dedicato al giornalista Carlo Rivolta, che raccontò sulla propria pelle il dilagare dell’eroina tra i giovani.

Negli anni ’70 viene immessa nel mercato l’eroina, cogliendo impreparate le istituzioni, le famiglie, ma anche i medici e i giovani stessi, il giornalista Carlo Rivolta è fra i primi a indagare e raccontare il fenomeno, sia mettendolo in relazione con la crisi ideale, politica e sociale di una generazione disillusa, sia analizzando a fondo le dinamiche relative allo spaccio, agli effetti delle diverse droghe e alla tossicodipendenza. Finirà ben presto anche lui risucchiato nel vortice dell’eroina, diventando a suo modo testimone e simbolo di un’epoca.

Presentato all’ultimo Torino film Festival e premiato con il Nastro d’argento per il Miglior documentario dell’anno: La generazione perduta di Marco Turco, pone al centro del racconto la vita di Carlo Rivolta, giornalista de La Repubblica fin dal primo numero e autore di memorabili inchieste sull’eroina che – tra il ’74 e il ’75, in un periodo di grandi cambiamenti e speranze per un’intera generazione – si diffonde rapidamente in Italia. Carlo indaga il fenomeno da cronista, arrivando a testare su di sé la droga, con esiti devastanti.
Quelli sono anche gli anni della lotta armata. Militante dei movimenti del ’68, quando nel 1978 viene rapito Aldo Moro, Carlo si dichiara favorevole alla trattativa, in contrasto con il suo stesso giornale e con i suoi ex compagni, che lo bollano come traditore del popolo minacciandolo di morte. Attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, (i colleghi e amici Enrico Deaglio e Luca Del Re, lo zio Rinaldo Chidichimo, la compagna storica Emanuela Forti e i suoi due figli che lui ha cresciuto come un padre) la figura di Carlo emerge con tutte le contraddizioni ma anche con la sua coerenza nella ricerca della verità fino alla fine, quando la crisi personale lo porterà all’autodistruzione e poi alla morte a soli 32 anni.
La vicenda di Carlo e della generazione perduta viene messa in scena grazie a un inedito e ricco materiale di Archivio Rai, Archivio Luce e AAMOD. La voce di Carlo, che esce da un vecchio registratore Geloso è affidata all’attore Claudio Santamaria che legge brani dei suoi articoli. Così la vicenda personale di Carlo Rivolta in questo intenso docufilm diviene la personificazione emblematica di un mondo che mutava inesorabilmente travolgendo le attese e le speranze di una generazione che aveva creduto nel cambiamento e si ritrova a contare i propri morti.

Spazio Alfieri
giovedì 20 aprile, ore 17,30 – 21.30
La generazione perduta Un film di Marco Turco. Documentario, durata 80 min. – Italia 2022. – Istituto Luce
Info tel. 055 53 20 840 – www.spazioalfieri.it – intero € 8

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