La Inter Caetera divide le Americhe

Il 4 maggio 1493 papa Alessandro VI emana la bolla Inter Caetera (tra le altre cose) la quale concede ai monarchi cattolici di Spagna Ferdinando e Isabella tutte le terre a “ovest e sud” di una linea da polo a polo di 100 leghe a ovest e a sud di una qualsiasi delle isole delle Azzorre o delle isole di Capo Verde.

Prima che Cristoforo Colombo ricevesse il sostegno per il suo viaggio dalla regina Isabella e dal re Ferdinando di Spagna, si era rivolto al re Giovanni II del Portogallo. Gli studiosi e i navigatori del re esaminando la documentazione di Colombo, stabilirono che i suoi calcoli sottostimavano grossolanamente il diametro della Terra e quindi la durata del viaggio, e raccomandarono di non sovvenzionare la spedizione. Al ritorno di Colombo dal suo primo viaggio nelle Americhe, il suo primo sbarco fu effettuato nelle Azzorre portoghesi; una successiva tempesta portò la sua nave a Lisbona il 4 marzo 1493. Udito delle scoperte di Colombo, il re portoghese lo informò di ritenere che il viaggio fosse in violazione del Trattato di Alcáçovas del 1479. Il trattato era stato ratificato con la bolla papale Aeterni regis del 1481, che confermava le precedenti bolle del 1452 (Dum diversas), 1455 (Romanus Pontifex) e 1456 (Inter caetera), che riconoscevano le rivendicazioni territoriali portoghesi lungo la costa dell’Africa occidentale. Era opinione del re che i termini del trattato riconoscessero le rivendicazioni portoghesi su tutto il territorio a sud delle Isole Canarie (che era stato ceduto alla Spagna).

Mappa del Sud America; il meridiano di destra è stato definito dall’Inter caetera, quello di sinistra dal Trattato di Tordesillas. I confini e le città moderne sono mostrati a scopo illustrativo.

L’arrivo di Colombo in terre presumibilmente asiatiche nell’Oceano Atlantico occidentale nel 1492 minacciò le relazioni instabili tra il Portogallo e la Spagna. Con la notizia che re Giovanni stava preparando una flotta per salpare verso ovest, il re e la regina di Spagna avviarono discussioni diplomatiche sui diritti di possedere e governare le terre appena trovate. Delegati spagnoli e portoghesi si incontrarono e discussero da aprile a novembre 1493, senza raggiungere un accordo.

Colombo era ancora a Lisbona quando inviò un rapporto del suo successo ai monarchi spagnoli. L’11 aprile, l’ambasciatore spagnolo portò la notizia a papa Alessandro VI, spagnolo ed ex amministratore di Valencia, e lo esortò a emettere una nuova bolla favorevole alla Spagna. All’epoca, papa Alessandro, come sovrano dello Stato Pontificio, era coinvolto in una disputa territoriale con il primo cugino di Ferdinando, Ferdinando I, re di Napoli, quindi era amichevole a qualsiasi richiesta di Isabella e Ferdinando, nella misura in cui potevano scrivere a Colombo dicendo che se lo riteneva necessario, una delle bolle sarebbe stata modificata. Erano a Barcellona, ​​in stretto contatto con Roma. La camera apostolica era divenuta quasi un’estensione della corte spagnola, che assicurò una rapida successione di bolle che liquidavano virtualmente le pretese portoghesi. Il Papa emanò bolle datate 3 e 4 maggio 1493. La terza, chiamato Inter Caetera sostituiva i primi due e esortava i monarchi spagnoli a diffondere la fede ad ovest da una linea tracciata “cento leghe verso ovest e sud da una qualsiasi delle isole comunemente note come Azzorre e Capo Verde“.. Un editto finale, Dudum siquidem del 26 settembre 1493, integrava l’Inter caetera.

Dice la bolla:

“Tra le altre opere gradite alla Divina Maestà e dilette al nostro cuore, questa con certezza è la più elevata, che nei nostri tempi specialmente la fede cattolica e la religione cristiana siano esaltate e dovunque vengano aumentate e diffuse, che si abbia a cuore la salvezza delle anime, e che le nazioni barbariche siano rovesciate e condotte alla stessa fede

Abbiamo anche appreso che voi, che per lungo tempo avete inteso cercare e scoprire alcune isole e terre remote e sconosciute e non ancora scoperte da altri fino a quel momento al punto da poter guadagnare al culto del nostro Redentore e alla professione della fede cattolica i loro residenti ed abitanti, essendo stati fino al momento presente impegnati intensamente nell’assedio e nella restaurazione del regno stesso di Granada, siete stati impossibilitati a realizzare questo santo e lodevole proposito; ma essendo stato il suddetto regno da tempo riacquistato, come è piaciuto al Signore, voi, col voto di realizzare il vostro desiderio, avete scelto il nostro amato figlio, Cristoforo Colombo, un uomo di certo valore e delle più alte credenziali e dotato per una impresa così imponente, e lo avete fornito di navi e uomini equipaggiati per questi disegni, non senza le più ardue difficoltà, pericoli, e spese, per fare una ricerca accurata di queste remote e sconosciute lande ed isole per mare, dove finora nessuno ha navigato; ed essi con l’aiuto divino e con la massima diligenza navigando per l’oceano, hanno scoperto certe isole molto remote ed anche continenti che finora non erano stati scoperti da altri; lì dimorano moltissimi popoli che vivono in pace e, come è stato riferito, che vanno in giro nudi e non mangiano carne. Inoltre, come ritengono i vostri suddetti inviati, questi popoli che vivono nelle dette isole e paesi credono in un unico Dio, creatore nei cieli, e sembrano sufficientemente disposti ad abbracciare la fede cattolica e ad essere educati nella buona morale. E si spera che, una volta istruiti, il nome del Salvatore, nostro Signore Gesù Cristo, possa facilmente essere introdotto nelle dette terre e isole. Inoltre, su una delle isole maggiori il suddetto Cristoforo Colombo è già riuscito a mettere insieme e costruire una fortezza ben equipaggiata, dove ha posto come guarnigione alcuni cristiani, suoi compagni, che hanno il compito di cercare altre isole e continenti remoti e sconosciuti. Nelle isole e terre già scoperte sono stati trovati oro, spezie, molte altre cose preziose di diverso tipo e qualità. Per tutto ciò, com’è proprio di. re e principi cattolici, dopo serissima considerazione di tutti gli argomenti, specialmente del sorgere e della diffusione della fede cattolica, e come è stato uso dei vostri antenati, re di rinomata memoria, voi vi siete posti il fine, con il favore della divina clemenza, di mettere sotto la vostra influenza i suddetti continenti e isole con i loro residenti e abitanti e di condurli alla fede cattolica. Perciò, affidando di cuore al Signore questo vostro obiettivo santo e lodevole, e nel desiderio che esso sia doverosamente realizzato, e che il nome del nostro salvatore sia portato in quelle regioni, vi esortiamo molto seriamente e vi ingiungiamo, nel Signore e in virtù del vostro santo battesimo, con il quale siete vincolati ai nostri comandi apostolici, e grazie alla misericordia di nostro Signore Gesù Cristo, a che, con lo stesso grande zelo per la vera fede con cui progettate di equipaggiare e inviare questa spedizione, vi proponiate anche, conformemente al vostro dovere, di condurre le popolazioni che risiedono in quelle isole e terre ad abbracciare la religione cristiana; ed in ogni momento non lasciate che i pericoli e le difficoltà vi scoraggino, con ferma speranza e fiducia nei vostri cuori che Dio onnipotente vi accompagnerà nelle vostre imprese.

E, affinché voi possiate intraprendere un’impresa così grande con maggiore prontezza ed entusiasmo, con il beneficio del nostro favore apostolico, noi, di nostra volontà, non su vostra richiesta né su richiesta di nessun altro a vostro riguardo, ma per nostra sola generosità e conoscenza e in virtù della pienezza del nostro potere apostolico, grazie all’autorità di Dio onnipotente conferitaci in san Pietro e della vicaria di Gesù Cristo che noi deteniamo sulla terra, noi vi facciamo questi doni; se alcuna di queste isole dovesse essere trovata dai vostri inviati e capitani, questo dà, assicura e assegna a voi e ai vostri eredi e successori re di Castiglia e di León, per sempre – insieme con tutti i loro domini, città, campagne, luoghi e villaggi, e tutti i diritti, giurisdizioni e annessi – tutte le isole e i continenti trovati e ancora da trovare, scoperti e ancora da scoprire, verso l’ovest e il sud, tracciando una linea dal polo Artico, cioè dal nord, verso il polo antartico, cioè verso il sud, senza badare se le suddette isole o continenti siano stati trovati o si troveranno nella direzione dell’India o verso altre direzioni, la detta linea dovendo essere distante 100 leghe verso ovest e sud dalle isole comunemente conosciute come Azzorre e Capo Verde. Con la clausola tuttavia che nessuna delle isole e dei continenti, da trovare o già trovati, da scoprire o già scoperti oltre la detta linea verso ovest e sud, sia possesso di re o principe cristiano fino al passato compleanno di nostro Signore Gesù Cristo con il quale comincia l’anno corrente 1493.

E noi nominiamo e deleghiamo voi, e i vostri suddetti eredi e successori, signori di essi con pieno e libero potere, autorità e giurisdizione, di ogni tipo; con la clausola che con questo nostro dono, premio e assegnamento nessun diritto acquisito da nessun principe cristiano che possa essere in attuale possesso delle dette isole e continenti da prima del detto compleanno di nostro Signore Gesù Cristo, dev’essere inteso come ritirato o annullato. Inoltre vi ordiniamo, in virtù della santa obbedienza, che, impiegando la dovuta diligenza nelle premesse, anche voi promettiate – né qui noi mettiamo in dubbio la vostra compiacenza in accordo con la vostra fedeltà e con la regale grandezza di spirito – di nominare nei suddetti continenti e isole uomini valorosi, timorosi di Dio, colti, abili e esperti, allo scopo di istruire i suddetti abitanti e residenti nella fede cattolica e di educarli nella buona morale. Inoltre, sotto pena di scomunica latae sententiae che verrebbe emanata ipso facto per chiunque contravvenisse, vietiamo assolutamente a tutte le persone di qualsivoglia rango, persino imperiale o regio, o di qualunque stato, grado, condizione, ordine, di osare, senza il vostro permesso speciale o quello dei vostri suddetti eredi e successori, di recarsi per scopi commerciali o per altre ragioni nelle suddette isole e continenti, trovati o da trovare, scoperti o da scoprire, verso ovest e verso sud, tracciando e stabilendo una linea dal polo Artico al polo Antartico, senza badare se le isole e i continenti si trovano in direzione dell’India o verso altre terre, dovendo essere la detta linea distante 100 leghe verso ovest e sud come già detto, dalle isole comunemente conosciute come Azzorre e Capo Verde; nonostante costituzioni apostoliche e ordinanze e altri decreti che dicessero il contrario.

Un effetto importante, anche se inizialmente non voluto, della combinazione di questa bolla papale e del Trattato di Tordesillas fu che quasi tutto l’Oceano Pacifico e la costa occidentale del Nord America venivano ceduti alla Spagna. Il re Giovanni II naturalmente rifiutò di partecipare a una competizione senza speranza a Roma e semplicemente ignorò la Inter Caetera, quindi non ammettendone l’autorità né sfidando la Chiesa. Secondo Oskar Spate, se Roma era nelle tasche di Ferdinando, i personaggi di alto rango alla corte spagnola erano in quella di re Giovanni, e lo tenevano ben informato delle sue mosse. Controllando le rotte marittime dalla Spagna alle Antille e in possesso di basi nelle Azzorre e Madeira, il Portogallo occupava una posizione navale strategica e scelse di portare avanti i negoziati.

Invece negoziarono il Trattato di Tordesillas del 1494, che spostò la linea più a ovest verso un meridiano di 370 leghe ad ovest delle isole portoghesi di Capo Verde, dando ora esplicitamente al Portogallo tutte le terre scoperte di recente ad est della linea.

In risposta alla scoperta del Portogallo delle Isole delle Spezie nel 1512, gli spagnoli avanzarono l’idea, nel 1518, che Papa Alessandro avesse diviso il mondo in due metà. A questo punto, tuttavia, altre potenze europee avevano respinto in modo schiacciante l’idea che il Papa avesse il diritto di trasmettere la sovranità di regioni vaste come il Nuovo Mondo. Anche in Spagna voci influenti, come Francisco de Vitoria, avevano denunciato la validità dell’Inter Caetera. La Spagna non ha mai rinunciato alle sue affermazioni basate su bolle papali, né la corona spagnola ha chiesto sanzioni papali oltre la linea di demarcazione dell’Oceano Atlantico. Piuttosto, la Spagna ha negoziato direttamente con il Portogallo.

Una mappa degli imperi spagnolo (rosso) e portoghese (blu) nel periodo della loro unione personale (1581–1640). Le aree esplorate e rivendicate dagli spagnoli, ma instabili (ad esempio il bacino amazzonico), non vengono mostrate.

Questa autorizzazione religiosa a prendere le terre delle persone non cristiane fu citata dal giudice capo degli Stati Uniti John Marshall secoli dopo, mentre si stava sviluppando la Dottrina della Scoperta (Discovery Doctrine), un concetto di diritto internazionale pubblico esposto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti in una serie di decisioni, in particolare Johnson v. M’Intosh nel 1823. Il giudice capo John Marshall spiegò e applicò il metodo con cui le potenze coloniali rivendicavano terre appartenenti a sovrani stranieri nazioni durante l’Età della Scoperta. Sotto di esso, il titolo delle terre spettava al governo i cui sudditi viaggiavano e occupavano un territorio in cui gli abitanti non erano sudditi di un monarca cristiano europeo. La dottrina è stata utilizzata principalmente per sostenere decisioni che invalidano o ignorano il possesso di terre aborigene a favore dei moderni governi coloniali / imperiali, come nel caso del 2005 di Sherrill contro Oneida Nation.

Immagine d’apertura: il planisfero Cantino del 1502 che mostra la linea del Trattato di Tordesillas.

Bibliografia e fonti varie

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