in commissione la testimonianza di Yuliya Yukhno
Audizione della dissidente che ha ottenuto asilo politico in Italia, vive in Toscana, ha fondato l’associazione ‘Talaka’. Il presidente Francesco Gazzetti: “Incontro significativo”. In apertura di seduta, minuto di raccoglimento per la morte di Silvio Berlusconi
Firenze – La commissione Europa del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd) ha tenuto ieri pomeriggio, lunedì 12 giugno, un’audizione di Yuliya Yukhno, presidente e legale rappresentante dell’associazione ‘Talaka’. L’audizione accoglie la richiesta dell’attivista bielorussa che ha voluto presentare l’associazione da lei costituita il 31 marzo scorso e illustrare la situazione attuale in Bielorussia. In apertura di seduta, il presidente Gazzetti ha chiesto alla commissione di osservare un minuto di raccoglimento per la morte di Silvio Berlusconi. “In giornate come questa, la politica deve cedere il passo al rispetto”.
“Rifugiata politica bielorussa, ho trovato asilo politico in Toscana, a Firenze e a Prato – si presenta Yuliya Yukhno –. In Bielorussia, siamo occupati dalla Russia, da Putin e da Lukashenko, che è diventato presidente nel 1994, quando avevo cinque anni. Le nostre proteste vengono da lontano, cominciano nel 1996, le risposte sono sempre state brutali. Dopo le ultime elezioni, sono state incarcerate 27mila persone in tre giorni, tantissime torturate, più di settecento scomparse. Anch’io sono stata arrestata, sono stata incarcerata per alcuni giorni, senza motivo, con l’accusa di aver tradito la patria”. Ora, prosegue, “Lukashenko ha dato il nostro territorio per attaccare l’Ucraina. Ci sono ufficialmente mille e 500 prigionieri politici, il numero non ufficiale è più di 5mila. Tantissime persone stanno scappando dal Paese. Noi chiediamo protezione internazionale. Si cominciano ad avviare procedimenti penali contro i morti, c’è una nuova legge per togliere la cittadinanza bielorussa ai dissidenti. È in corso il trasferimento di bambini ucraini su territorio bielorusso, i ragazzi e i bambini vengono portati nei campi estivi e indottrinati, non saranno più gli stessi”. Il 21 luglio, annuncia, si terrà un convegno in Consiglio regionale proprio per far conoscere questa realtà.
Yuliya Yukhno è fuggita dal proprio Paese, “attraverso i boschi, passando dalla Russia e dall’Ucraina. Sono arrivata in Italia ottobre 2021. Per quello che faccio qui, rischio dai 15 ai 18 anni di carcere in patria. Ricordo che nel mio Paese c’è ancora la pena di morte”. È entrata in contatto con figure politiche italiane, “ho conosciuto Pina Picierno nel Parlamento europeo, Simona Bonafè mi ha aiutato a venire qui. Ho incontrato i sindaci di Prato, Firenze, Scandicci. Ho scelto l’Italia, ho trovato strutture che vorrebbero aiutarmi a portare avanti le mie battaglie e aiutare popolo bielorusso. Collaboro con la Cisl”. Il nome della sua associazione, “Talaka, vuol dire solidarietà, unità. Rappresento l’ambasciata popolare, un progetto che esiste già in 24 Paesi, in rappresentanza della Bielorussia libera e democratica”. Yuliya Yukhno chiede aiuto e sostegno, “anche economico finanziario, per aiutare i rifugiati, trovare modo di dargli una mano, per dare forza e visibilità alla nostra azione. Non posso permettermi di dimenticare il mio popolo”.
“Ritengo molto importante che questa commissione svolga la funzione di interessarsi anche delle relazioni internazionali”, osserva in conclusione il presidente Gazzetti. “Di fronte a queste situazioni, abbiamo il dovere di ricordarci che siamo la Toscana. Raccogliamo queste testimonianze per come ci vengono raccontate. È stato un incontro significativo, a fronte del quale cercheremo di capire come portare avanti iniziative per dare concretezza alla nostra azione e amplificare il messaggio. Il convegno che si terrà a palazzo del Pegaso sarà un luogo di ascolto”.
I consiglieri del Partito democratico esprimono apprezzamento e la necessità di sostenere l’impegno dell’associazione. Secondo Valentina Mercanti, che aveva già conosciuto Yuliya Yukhno, “il primo passo per dare una mano ai popoli oppressi è dar loro voce. Ascoltiamo per dare riconoscimento alla voce dei dissidenti e affermare il rispetto dello stato di diritto”. La consigliera Anna Paris: “Davanti a tanto dolore e tanta sofferenza, mi domando cosa possiamo fare di più concreto. Dovremo elaborare un’idea”. Massimiliano Pescini: “Abbiamo fatto bene ad accogliere la richiesta di audizione. Potremo lavorare a partire dalle prossime settimane, penso all’occasione giornata mondiale del rifugiato. La presenza di Yuliya nella nostra regione e il suo lavoro permette di essere consapevole della condizione che ci viene descritta”. Per Andrea Vannucci, questa testimonianza “ci ha permesso di far luce su una delle tragedie dimenticate del nostro continente. Si sta consumando una crisi sorda in quello che viene ritenuto uno Stato vassallo, con violazione diritti fondamentali delle persone. Facciamo emergere questa storia, facciamo luce, attiviamo gli strumenti di pressione diplomatica”.