Come avveniva ogni anno nel mese di agosto, trascorrevo le ferie estive nella baita del nonno. Un giorno, come tanti altri, indossavo lo zaino che conteneva il binocolo, regalo dello zio Augusto nel giorno del mio venticinquesimo compleanno, e la macchina fotografica che avevo vinto al vaso della fortuna il giorno della sagra, e mi introducevo nel bosco , alla ricerca di sorgenti di acqua.
Fra le cose utili che infilavo nella sacca, c’era anche un bicchiere di latta , di quelli estensibili che si aprono e si chiudono a fisarmonica . Lo portavo sempre con me, quando andavo in montagna, in previsione di bere della freschissima acqua dalle sorgenti .
Salivo lunghi e ripidi sentieri dissestati che costeggiavano i fianchi della montagna, calpestando pigne, foglie, sassi, ghiaino, rami secchi e radici sporgenti che li attraversavano.
Al mio fianco saltellava l’ inseparabile amico a quattro zampe Zeus ; un cane bastardino con il pelo corto, nero e una
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Renzo Brandalise