MIGLIORE REGIONE ITALIANA PER EFFICACIA, EFFICIENZA E APPROPRIATEZZA DELL’OFFERTA SANITARIA
- In 3° posizione per lo stato di salute della popolazione
- In 3° posizione per numero di posti in asili nido autorizzati ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni (35 vs media nazionale di 26)
- Tasso di dispersione scolastica al 10,7%: 14° posto, in calo di tre posizioni rispetto al 2022
Firenze, 12 febbraio 2024
La Toscana si posiziona al 9° posto nella classifica generale del Welfare Italia Index 2023 per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare.
In particolare, è la prima Regione italiana per efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria: con un punteggio di 7,5 (contro una media italiana di 5,7) la Toscana raggiunge il primo posto di questa speciale classifica, dopo che l’anno scorso si era posizionata seconda.
Inoltre, con un punteggio di 6,6 punti (media nazionale di 5,2), la regione è 3° per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione.
Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2023” -strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia.
Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator1che misurano dimensioni di input2, ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output2, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).
Indicatori di spesa
Con riferimento agli indicatori di spesa – ovvero le risorse messe a disposizione per il sistema di Welfare – la Toscana ottiene un punteggio di 75, posizionandosi al 15° posto.
In particolare, la Regione si posiziona al 14° posto per contributo medio in forme pensionistiche integrative con il 6,8% del reddito medio rispetto a una media nazionale del 7,3%. La Toscana è al 14° posto anche per spesa pubblica per consumi finali per istruzione e formazione in percentuale rispetto al PIL regionale, impiegando il 3,6% delle risorse rispetto al 4,2% della media nazionale.
Si trova in 13° posizione, invece, sia per spesa pubblica per le politiche del lavoro (con il 2,5% del PIL rispetto al 2,8% di media nazionale), sia in termini di spesa sanitaria privata pro capite, con 562 euro contro i 604 euro di media. Parlando di asili nido, la Toscana è invece al 12° posto per spesa media per utente fruitore degli asili nido, con 8.898 euro, a fronte degli 8.913 euro di media nazionale.
16° posto, infine, per importo medio in Reddito e Pensione di Cittadinanza, con 483 euro di risorse mensili per ogni cittadino (contro i 510 euro di media nazionale).
Indicatori strutturali
Per quanto riguarda la componente degli indicatori strutturali la Regione, con un punteggio di 68,8, occupa il 7° posto.
Se la sanità rimane un fiore all’occhiello per la Toscana (al 1° posto in Italia per efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria e al 3° posto per stato di salute della popolazione), la Regione fa molto bene anche in termini di posti negli asili nido autorizzati ogni 100 bambini tra 0 e 2 anni: i 35 posti rispetto ai 26 di media nazionale ne consolidano il 3° posto.
Buoni risultati si registrano anche in termini di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) che non studiano né lavorano, il cui tasso si attesta al 14,2% contro una media nazionale del 19,5%
In termini di disoccupazione della popolazione con più di 15 anni, la Toscana scala tre posizioni e arriva da occupare l’8° posto con un tasso del 6%, rispetto all’8,1% di media nazionale.
Peggiora invece il dato relativo al tasso di dispersione scolastica, che vede la Toscana perdere tre posizioni e occupare ora il 14° posto (con una percentuale del 10,7% rispetto al 10,4% di media nazionale).
Infine, la Toscana occupa la 13° posizione per part-time femminile involontario (ovvero lavoratrici con orario ridotto che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno) con il 19,1%, due punti percentuali più alto rispetto alla media italiana.
Nota 1 – I 22 Key Performance Indicator
Indicatori di spesa, pubblica e privata, in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (indicatori di input)
Area sanitaria
- spesa sanitaria pubblica pro-capite: ammontare allocato a una singola Regione tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale (in euro pro-capite)
- spesa sanitaria privata pro-capite: comprensiva delle due componenti di spesa intermediata e di spesa out-of-pocket sostenuta dalle famiglie residenti nel territorio regionale; (in euro pro-capite)
Area politiche sociali
- spesa in interventi e servizi sociali pro capite: spesa in conto corrente impegnata dai Comuni delle diverse Regioni per l’erogazione dei sevizi socio-assistenziali (sono comprese spese in immobili, personale, attrezzature, costi di affidamento a terzi, ecc.); (in euro pro-capite)
- importo medio di Reddito e Pensione di Cittadinanza sul totale della popolazione regionale: come derivanti dal database ad hoc di INPS; risorse mensili in euro per ogni cittadino
- spesa pubblica per le politiche del lavoro: sono incluse spese per interventi a favore del lavoro e dell’occupazione, della cooperazione e del collocamento della mano d’opera purché non destinati ad uno specifico settore; interventi nel campo del collocamento al lavoro; formulazione delle politiche generali del lavoro; promozione dell’occupazione giovanile, femminile e delle categorie svantaggiate; lotta alle discriminazioni in campo lavorativo; infrastrutture connesse al funzionamento del mercato del lavoro; osservatori sul mercato del lavoro; (in percentuale del PIL regionale)
Area previdenza
- spesa previdenziale su totale della popolazione anziana (over-65); assegno medio mensile sul totale degli over 65
- contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza (Percentuale sul totale di PIL regionale);
- contributo medio a forme di previdenza integrative in rapporto al reddito medio (valore percentuale)
Area educazione e formazione
- spesa pubblica per consumi finali legati a istruzione e formazione (percentuale sul totale del PIL regionale);
- spesa media regionale per utente che usufruisce di asili nido (euro per bambino frequentante)
Indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (indicatori di output)
Area sanitaria
- Meridiano Sanità Index (area “Stato di salute della popolazione”): valuta i risultati del sistema sanitario in termini di salute della popolazione attraverso un set di indicatori che comprende aspettativa di vita, mortalità, fattori di rischio per la salute degli adulti e dei bambini, tasso di prevalenza standardizzato per patologie croniche ad alto impatto e comorbidità; (indice sintetico di più indicatori);
- Meridiano Sanità Index (area “Efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria”): valuta indicatori di appropriatezza di prescrizioni, prestazioni e ricoveri, che rappresentano anche delle proxy dell’efficienza organizzativa delle cure territoriali, indicatori di efficacia delle cure, un indicatore sulla degenza media in ospedale, la durata delle liste di attesa ed infine i livelli di immigrazione sanitaria per ciascuna Regione; (indice sintetico di più indicatori)
Area politiche sociali
- Tasso di disoccupazione a livello regionale (percentuale su popolazione over 15 anni);
- Percentuale di NEET (Not in Education, Employment or Training), (percentuale delle persone di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione sul totale della popolazione di giovani della medesima fascia d’età della Regione);
- Cittadini inattivi (percentuale sul totale della popolazione);
- Part-time femminile involontario (lavoratrici con orario ridotto che dichiarano di avere accettato un lavoro part-time in assenza di opportunità di lavoro a tempo pieno) in quanto indicatore dell’esclusione delle donne nel mercato del lavoro; (tasso di part-time involontario tra occupati di 15 anni e oltre su 100 occupati part-time);
- Percentuale di famiglie in povertà relativa sul totale delle famiglie regionali;
- Indice di deprivazione abitativa: indice di affollamento delle abitazioni, misurato come numero di componenti della famiglia per metro quadro; (valori per cento)
Area previdenza
- Numero di pensionati ogni 100 abitanti;
- Partecipazione a forme pensionistiche complementari: percentuale di lavoratori che hanno sottoscritto una forma previdenziale complementare di secondo o terzo pilastro (fondi negoziali, fondi aperti o Piani Individuali Pensionistici);
Area educazione e formazione
- Tasso di dispersione scolastica (percentuale di studenti – sul totale degli studenti di scuola secondaria di secondo grado – che non riescono a raggiungere il titolo di studio o che non hanno le competenze previste dal titolo formale);
- Posti disponibili negli asili nido autorizzati ogni 100 bambini della Regione tra 0 e 2 anni (posti ogni 100 bambini 0-2 anni)
La classifica completa 2023 del Welfare Italia Index:
1 Rispetto alle edizioni precedenti, si segnalano le seguenti modifiche agli indicatori: il KPI “spesa in Reddito e Pensione di Cittadinanza sulla popolazione regionale” è stato sostituito da “importo medio di Reddito e Pensione di Cittadinanza”; il KPI “beneficiari del sussidio di disoccupazione NASPI sulla popolazione attiva” è stato sostituito da “spesa pubblica per le politiche del lavoro in percentuale del PIL regionale”; il KPI “cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa con più di 34 anni” è stato sostituito da “cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa”; il KPI “numero di alloggi di social housing” è stato sostituito da “percentuale di famiglie in situazione di deprivazione abitativa”. Per calcolare le variazioni rispetto alle edizioni precedenti, sono stati ricalcolati a ritroso gli indici sintetici; per questo motivo, i numeri illustrati possono differire da quelli presentati nei Rapporti precedenti.