Grosseto in zona rossa, con altri comuni della provincia e con un’altra buona parte della Toscana, a cominciare dalle province di Arezzo, di Pistoia e di Prato che già rosse erano. Per il resto, una situazione al limite per una regione in arancione. La Toscana lo sarà per altri 7 giorni, da lunedì in avanti, perché ha un indice Rt vicino a quello da zona gialla ma ha anche un indice di contagio complessivo a 246, ovvero appena 4 punti al di sotto del limite per la zona rossa. Insomma, vedremo e vedremo se il picco attesto dagli esperti per i prossimi giorni, prima dell’auspicata discesa, sarà contenuto.
Sono sempre tre le province in cui si registra il superamento del tasso di contagio di 250 ogni 100.000 abitanti, limite sopra il quale si è in zona rossa. Si tratta di quelle di Pistoia, Arezzo e Prato, come detto. Tre sono le aree che saranno classificate rosse: la Versilia, con tutti i suoi sette comuni, del comprensorio del cuoio, Valdarno inferiore Empolese Valdelsa, dove saranno rossi 4 comuni della provincia di Pisa e 11 di quella di Firenze e dell’area grossetana in cui saranno rossi il comune capoluogo e altri comuni sulla costa e sull’Amiata.
È questo il quadro sintetico fatto dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, presenti gli assessori al diritto alla salute Simone Bezzini e all’istruzione Alessandra Nardini, nel corso della riunione del Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica.
A proposito di scuole, è emerso che gli istituti scolastici, a differenza di ciò che accadeva fino a tre settimane fa, presentano un rischio di contagio più attenuato.
Il presidente Giani dapprima finirà di incontrare, in collegamento telematico, i sindaci delle zone interessate, così da raccogliere anche le loro opinioni e richieste, e poi predisporrà le relative ordinanze. Per avere il quadro definito e definitivo della situazione sarà quindi necessario attendere le ordinanze che verranno predisposte e firmate dal presidente domani, sabato, dopo il confronto con i sindaci interessati.