In commissione Sviluppo economico presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) ascoltata l’assessora competente in tema di formazione professionale e centri per l’impiego: “Mappare il fabbisogno formativo per mettere in campo misure ad hoc”; Bugetti: “Sollecitare la ripresa dei tirocini formativi”
Attenzione all’occupazione femminile, ai giovani, alle persone con disabilità e vulnerabilità, alle aree interne e di crisi. Questi alcuni punti fondanti del patto per il lavoro ribaditi dall’assessora regionale con delega alla formazione professionale e ai centri per l’impiego Alessandra Nardini ascoltata questa mattina in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd) per fare il punto sul Piano regionale di sviluppo.
Nardini ha ribadito l’attenzione ai percorsi formativi per il green job e il digital job, la priorità per la formazione rivolta alle giovani generazioni ma anche l’importanza della “formazione continua con l’upskilling e il reskilling con la necessità di riqualificare quei lavoratori che si trovano ad affrontare situazioni di crisi aziendali”, aggiornando le loro competenze. Per favorire l’occupazione femminile l’assessora ha ricordato gli incentivi maggiorati per l’assunzione di lavoratrici donne, ulteriormente maggiorati nel caso di donne che fuoriescono da un percorso di violenza, alcune misure specifiche come welfare aziendale, la parità di genere e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Tra gli impegni poi, quello rispetto ai percorsi formativi della filiera professionale per arginare i fenomeni dei ragazzi che non arrivano a conseguire un titolo e dei neet, di chi né studia né lavora. Da non dimenticare l’impegno “sugli istituti tecnologici superiori, una scommessa vinta – ha detto Nardini – ci siamo insediati con attive sette formazioni Its mentre ad oggi sono 9. Questi percorsi sono a vocazione regionale e l’obiettivo è quello di allargare l’offerta formativa con più percorsi e più allievi”. “Quest’anno – aggiunge – avevamo risorse per far partire 34 percorsi Its, ma non tutti stanno partendo per mancanza di allievi” e per far fronte a questo “abbiamo chiesto all’istituto scolastico un maggior impegno sull’orientamento”.
Un dato ricordato da Nardini: “Il monitoraggio Indire ci ha detto che i ragazzi che terminano questi percorsi, entro un anno e mezzo, per oltre l’80per cento si inseriscono nel mondo del lavoro e per oltre il 90per cento in coerenza con la formazione seguita”. Sui percorsi di tirocinio e apprendistato, l’assessora ha ribadito il lavoro in corso per migliorarne l’offerta, per superare le storture del tirocinio che “nasce con una vocazione formativa e che non deve essere una forma di lavoro sottopagato” e per andare verso un “apprendistato di qualità”. Un tema da non sottovalutare è quello del superamento del mismatch, del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, ridando voce ai territori con dei patti locali con l’obiettivo di mappare il fabbisogno formativo per mettere in campo misure ad hoc. Tra le misure per la formazione anche quelle rivolte ai detenuti.
Infine, Nardini ha ricordato il lavoro per il potenziamento e la modernizzazione dei 53 centri per l’impiego ai quali si stanno affiancando sportelli delocalizzati e diffusi sul territorio, con l’assunzione di personale, si ricorda che il piano del fabbisogno si attesta a circa 1070 unità e un importante investimento nelle sedi e nelle infrastrutture tecnologiche e digitali.