Presentato all’Auditorium Spadolini dalla presidente della Commissione Cultura Cristina Giachi e dalle due curatrici Cristina Gatti e Nicoletta Manetti un’interessante pubblicazione sul protagonismo femminile
Firenze – È stato presentato con successo all’Auditorium Spadolini al Palazzo del Pegaso il volume Le immaginate, curato da Cristina Gatti e Nicoletta Manetti, edizioni Il Foglio, che racconta le storie di 52 eroine della letteratura del cinema e delle arti raccontate da 52 autori diversi, con i disegni dell’artista Enrico Guerrini.
“Una danza di donne immaginate, da Aida a Weena, che attraversa il tempo, i generi letterari, le forme espressive – ha detto Cristina Giachi presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale- che è contenuto nel bel volume prodotto dal Gruppo Scrittori Firenze e curato da Cristina Gatti e Nicoletta Manetti. Anche le donne immaginate delle quali si raccontano le storie in questo libro hanno preso forma nella mente di tanti autori e autrici e sono state raccontate in opere indimenticabili, ma non c’è dubbio che, pur non esistendo in carne e ossa, esse rappresentano ruoli, emozioni, pensieri, azioni che esistevano eccome, ma fino a quel momento non erano stati visiti. Immaginarle è stato vederle.”
“E raccontare oggi il coraggio, la passione, la forza, il talento, la creatività – ha proseguito Giachi – di quelle donne immaginate fa sì che possiamo, ancora <vederle> con i loro sentimenti, i loro dolori, la loro determinazione, le loro sconfitte e le loro vittorie, insomma con la loro vita possibile o impossibile, che è anche la nostra.”
“I sei personaggi” di Pirandello erano “in cerca di autore”. Immaginiamo, al contrario, personaggi femminili della letteratura, del cinema, delle opere musicali, delle arti, ormai autonomi dai loro autori, che scalpitano, vivono di vita propria, reclamando libertà di parola. Un po’ come Pinocchio che, appena presa vita attraverso le mani di Geppetto, scappa per andare incontro al mondo. Con questa antologia, dicono le curatrici, abbiamo voluto raccontare, in forma di monologo, donne non reali, ma nate dalla fantasia dei loro autori. Per noi, però, altrettanto vive. Quante eroine ci sembra quasi di conoscere oltre le pagine che le racchiudono. Ormai fanno parte del bagaglio culturale di ciascuno di noi, sono diventate vecchie conoscenze, talvolta care amiche. E in grado di dirci ancora tante cose. Questa raccolta di racconti vuole, ancora una volta, valorizzare l’opera delle donne nel corso della storia, anche quelle immaginate da altri nella scrittura, nella musica, nelle arti. Ognuna di queste 52 eroine, acquista una vita propria attraverso il monologo che ogni autore ha scritto per lei e che, pur rifacendosi alla storia del personaggio, si colora di un tono del tutto personale e fantasioso.
“Siamo molto felici di presentare in Consiglio regionale questo volume che nasce da un lungo lavoro – ha detto la scrittrice e curatrice Nicoletta Manetti – che ha coinvolto numerosi scrittori e diventa il seguito ideale di un altro progetto al femminile “Le sconfinate- da Antigone a Amy Winehouse” che raccontava le storie di donne fuori dagli schemi. Adesso gli scrittori coinvolti danno voce a personaggi della letteratura e dell’arte che, dopo essere stati creati, vivono di vita propria e nell’immaginario di ciascuno di noi sono quasi nostri amici e ci sentiamo in grado di dialogare e dargli voce in mondo autonomo e ancora oggi hanno molte cose da dirci.”
“In questo volume troviamo 52 eroine al femminile che presentano modelli diversi – ha detto Cristina Gatti curatrice del volume e presidente Gruppo Scrittori Firenze – da personaggi mitologici come Circe, Medea, Medusa per arrivare a personaggi dei film di animazione o di serie televisive. Nel caso del mio racconto ad esempio rivive Haudrey Hepburn di < Colazione da Tiffany> e il suo personaggio di Hollly Golightly assume toni diversi e presenta aspetti inediti rispetto al film originale.”
La presentazione del libro è stata arricchita da intermezzi musicali affidati al soprano Barbara Marcacci, al baritono Lisandro Guinis e al pianista Fabrizio Mocata.