L'ibis eremita da Salisburgo con la mamma

Sono esemplari di ibis eremita. Sono 14 uccelli in via di estinzione e stanno sorvolando i cieli italiani per atterrare nel Sud della Toscana, nei 1.000 ettari dell’oasi Wwf di Orbetello, grazie all’aiuto delle “mamme volanti”, speciali ultraleggeri guidati dai ricercatori del gruppo austriaco Waldrapp. Un viaggio iniziato lunedì scorso e che dovrebbe terminare – ha fatto sapere il direttore dell’oasi Fabio Cianchi – questo mercoledì. Ma il peggio è passato: i primi 200 km, che prevedevano l’attraversamento delle Alpi – dove gli ibis sono saliti fino a 2.000 metri di quota – sono stati affrontati senza particolari problemi. Dopo una sosta al campo di aviazione ad Osoppo, comune friulano, la famiglia di ibis è ripartita alla volta dei successivi 600 km. Un rapporto, quello tra la laguna di Orbetello ed i rari pennuti, che dura da oltre dieci anni.

La mamma volante seguita dagli ibis
La mamma volante seguita dagli ibis

Il progetto. Settembre è un mese di grandi migrazioni verso sud, per tutto il popolo alato. Le rotte, ripetute di anno in anno, vengono trasmesse alla generazione successiva fin dalla preistoria.
Ma cosa dire delle specie in via di estinzione che sono cresciute in cattività? In mancanza del provvidenziale gatto letterario di Sepulveda, si sono mobilitati i ricercatori del gruppo Waldrapp, guidati da Johannes Fritz. Il caso dell’ibis eremita – Geronticus eremita – è particolarmente disperato e necessita di azioni tempestive: questo nero uccello pelicaniforme è una specie estinta in Europa allo stato selvatico da oltre 400 anni, di cui rimangono poche decine di coppie nel resto del mondo.
La collaborazione con zoo europei che ne detenevano degli esemplari in cattività è stata fondamentale per metterne a disposizione le uova, successivamente covate dalle incubatrici. L’ambizioso progetto di insegnare la rotta ai giovani ibis continuerà ancora nei prossimi anni, grazie ad un finanziamento europeo, dal nome Life+Biodiversity, e alla partecipazione di partner europei e del Wwf.

L’oasi e i turisti per caso. Dal 2002 l’oasi Wwf della laguna di Orbetello è l’area di svernamento comune degli ibis eremita, i quali arrivano in autunno e restano fino all’aprile successivo. Durante il loro soggiorno nell’area protetta , sono sempre mantenuti liberi: di giorno cercano cibo nei pascoli ed i campi limitrofi; la sera rientrano per trascorrere la notte. Al centro dell’area protetta è situata una voliera, dove gli ibis vengono alimentati e controllati da un team veterinario una volta al giorno – procedura a cui possono assistere anche i visitatori, su appuntamento. Aprile è il mese delle partenze: inizia, infatti, la migrazione primaverile ed il numero di ibis eremita presenti all’Oasi diminuisce. I soggetti adulti- all’età di 2-3 anni – ritornano al loro quartiere riproduttivo e solamente alcuni uccelli giovani restano nell’area protetta per tutta l’estate.

Pop ibis. «La presenza mediale – ha spiegato Daniela Trobe del Waldrapp – è un aspetto essenziale della nostra campagna contro la caccia illegale di uccelli». Durante l’allenamento nel campo di aviazione di Salisburgo, infatti, una troupe televisiva tedesca ha seguito con un elicottero il particolare volo, riprendendo le immagini che saranno poi utilizzate per la serie Deutschland von oben (Germania dall’alto) e il documentario Terra X Vogelflug (volo di uccelli). Ma l’invito vale anche per le troupe italiane, affinché non si lascino scappare le immagini di città come Venezia o Firenze, viste dagli occhi di 14 ibis salvati dall’estinzione.

Giulia Brugnolini

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