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Libri: ‘Avrei voluto urlare’, Pietrina Oggianu racconta la sua fibromialgia

La presentazione nella sala Fanfani di palazzo del Pegaso. Il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni: “La Toscana ha fatto tanto riconoscendo un percorso diagnostico e terapeutico”. Laura Rimi della commissione regionale Pari opportunità: “Malattia disastrosa per le lavoratrici che hanno una situazione contrattuale debole” 

di Emmanuel Milano, 23 maggio 2023

Firenze – ‘Avrei voluto urlare’ non è solo il titolo del libro presentato nella sala Fanfani di palazzo del Pegaso, ma è il grido di tanti pazienti che l’autrice Pietrina Oggianu ha voluto far sentire con tutta la forza possibile, affidando il racconto di questa malattia invisibile alla protagonista Pitty.

Un romanzo verità, delle Edizioni del faro, in cui Pietrina Oggianu si rivela indagatrice attenta e appassionata dell’animo umano. “Ho voluto dare voce a tutti quelli che soffrono di sindrome da dolore cronico diffuso – racconta – e dentro questo libro c’è la mia storia. Ho voluto raccontare la mia esperienza, vissuta sulla pelle. Quello che significa convivere con una malattia che colpisce più di due milioni di persone, soprattutto donne, e arriva ad avere un impatto molto forte perché spesso si viene emarginati, si viene etichettati e non si viene compresi. Sia nell’ambito lavorativo che nell’ambito sociale di tutti i giorni”.    

Ad aprire la presentazione del volume l’intervento del presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale Enrico Sostegni: “Si tratta di una patologia nei confronti della quale la Toscana ha fatto tanto. Negli scorsi anni abbiamo riconosciuto un percorso diagnostico e terapeutico, e stiamo cercando di implementarlo in tutte le aziende sanitarie, dove c’è un centro di riferimento per la fibromialgia. Però il punto è che si tratta di una malattia difficilmente diagnosticabile e difficilmente creduta. Sul posto di lavoro o in famiglia chi soffre di questa malattia deve fare i conti con il fatto di non vedere riconosciuta la propria sofferenza. E il libro di oggi è un’importante testimonianza sulla vita di una paziente fibromialgica. È un modo per rendersi conto cosa voglia dire essere affetti da questa malattia”.

Per Laura Rimi, componente della commissione regionale Pari Opportunità “si tratta di un libro che parla di un tema molto importante, un tema che è all’attenzione della commissione perché purtroppo si tratta di una malattia che colpisce soprattutto le donne e rende molto più complicata la vita sul posto di lavoro. Sappiamo che le donne hanno una situazione lavorativa peggiore degli uomini, e avere un fardello come quello della fibromialgia comporta tante problematiche, non solo nella gestione familiare, ma anche nel mondo lavorativo. È una malattia disastrosa quando si ha una situazione contrattuale debole come succede a un gran numero di donne”.

Ad animare il dibattito, moderato da Ginevra PoliRoberto Santi, medico olistico; Anna Maria Tinacci, presidente dell’associazione ALGEA, e la già senatrice Paola Boldrini. Durante la presentazione la lettura di alcuni brani del volume è stata affidata all’attrice Benedetta Giuntini.

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