Un programma confezionato su misura che sa di Settecento e che si muove tra
Mozart, Schubert e Beethoven
Il nostro direttore onorario James Conlon è stato nominato prima della pandemia, ma è dal
2021 che ha potuto insediarsi.
Una star del podio – statunitense di nascita, lucano di origini – abituato a lavorare con
complessi grandi per fama e dimensioni, in ogni parte del mondo: già alla guida della
Filarmonica di Rotterdam, dell’Opéra di Parigi, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai,
direttore ospite al Metropolitan di New York (dove ha guidato quasi 300 recite), attualmente è
a capo dell’Opera di Los Angeles e della Baltimora Symphony. Eppure, malgrado una carriera
tanto rilevante, tende sempre a scansare pose da divo e riflettori. Quel che gli interessa sono
la coerenza e la rilevanza culturale dei suoi programmi. Ecco perché in mezzo secolo di
carriera, oltre a dedicarsi ai titoli maggiori del repertorio sinfonico e operistico, ha cominciato
anche a riscoprire autori del decadentismo europeo ingiustamente dimenticati (come ilORT: giovedì Conlon al Teatro Verdi
viennese Alexander Zemlinsky, che fu maestro e cognato di Schönberg), a tirar fuori dall’oblio
le composizioni che il Terzo Reich voleva fossero cancellate dalla faccia della terra e quelle di
musicisti marginalizzati dalla storia per ragioni razziali, come Joseph Bologne, chevalier de
Saint-Georges, rilevante figura di compositore nero nella Francia del Settecento.
Stavolta, con l’Orchestra della Toscana propone un concerto che sa di Settecento. Perché se
davvero settecentesca (del 1772) è l’opera Lucio Silla commissionata a Mozart adolescente dal
Teatro Regio Ducale della Milano asburgica, d’inizio Ottocento sono invece le sinfonie di
Beethoven e Schubert, e tuttavia entrambe guardano ancora al secolo precedente. La
Seconda di Beethoven, datata 1802, sta provando a scollarsi di dosso l’eredità di Haydn e
Mozart. La Quinta del diciannovenne Schubert, benché del 1816, a distanziarsene non ci prova
nemmeno, anzi ha addirittura l’aspetto di delizioso calco mozartiano.TEATRO VERDI
FIRENZE
MOZART
giovedì 16 novembre2023 ore 21:00
Firenze, Teatro Verdi
Stagione Concertistica 23/24
JAMES CONLON direttore
Orchestra della Toscana
MOZART Lucio Silla ouverture
SCHUBERT Sinfonia n.5 D485
BEETHOVEN – Sinfonia n.2 op.36
Firenze Intero €22,00 * – Ridotto €18,00 * – Under 30 €10,00 – Studenti €5,00 – (*) + €2,00 se
acquistati in prevendita – Biglietti acquistabili alla Biglietteria del Teatro Verdi (tel. 055 212320), nei punti
vendita del Circuito Ticketone e online su Ticketone.it
Un programma confezionato su misura che sa di Settecento e che si muove tra
Mozart, Schubert e Beethoven
Il nostro direttore onorario James Conlon è stato nominato prima della pandemia, ma è dal
2021 che ha potuto insediarsi.
Una star del podio – statunitense di nascita, lucano di origini – abituato a lavorare con
complessi grandi per fama e dimensioni, in ogni parte del mondo: già alla guida della
Filarmonica di Rotterdam, dell’Opéra di Parigi, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai,
direttore ospite al Metropolitan di New York (dove ha guidato quasi 300 recite), attualmente è
a capo dell’Opera di Los Angeles e della Baltimora Symphony. Eppure, malgrado una carriera
tanto rilevante, tende sempre a scansare pose da divo e riflettori. Quel che gli interessa sono
la coerenza e la rilevanza culturale dei suoi programmi. Ecco perché in mezzo secolo di
carriera, oltre a dedicarsi ai titoli maggiori del repertorio sinfonico e operistico, ha cominciato
anche a riscoprire autori del decadentismo europeo ingiustamente dimenticati (come il
viennese Alexander Zemlinsky, che fu maestro e cognato di Schönberg), a tirar fuori dall’oblio
le composizioni che il Terzo Reich voleva fossero cancellate dalla faccia della terra e quelle di
musicisti marginalizzati dalla storia per ragioni razziali, come Joseph Bologne, chevalier de
Saint-Georges, rilevante figura di compositore nero nella Francia del Settecento.
Stavolta, con l’Orchestra della Toscana propone un concerto che sa di Settecento. Perché se
davvero settecentesca (del 1772) è l’opera Lucio Silla commissionata a Mozart adolescente dal
Teatro Regio Ducale della Milano asburgica, d’inizio Ottocento sono invece le sinfonie di
Beethoven e Schubert, e tuttavia entrambe guardano ancora al secolo precedente. La
Seconda di Beethoven, datata 1802, sta provando a scollarsi di dosso l’eredità di Haydn e
Mozart. La Quinta del diciannovenne Schubert, benché del 1816, a distanziarsene non ci prova
nemmeno, anzi ha addirittura l’aspetto di delizioso calco mozartiano.
Foto al link: bit.ly/ORT-foto-Conlon-2023
giovedì 16 novembre2023 ore 21:00
Firenze, Teatro Verdi
Stagione Concertistica 23/24
JAMES CONLON direttore
Orchestra della Toscana
MOZART Lucio Silla ouverture
SCHUBERT Sinfonia n.5 D485
BEETHOVEN – Sinfonia n.2 op.36
Firenze Intero €22,00 * – Ridotto €18,00 * – Under 30 €10,00 – Studenti €5,00 – (*) + €2,00 se
acquistati in prevendita – Biglietti acquistabili alla Biglietteria del Teatro Verdi (tel. 055 212320), nei punti
vendita del Circuito Ticketone e online su Ticketone.it