Per effetto della denatalità il numero delle iscrizioni al nuovo anno scolastico è leggermente inferiore e questo può tradursi per l’USP in meno personale, senza fare i conti con i 250 ragazzi che arrivano in corso d’anno e i 30mila sui banchi
Una popolazione scolastica che cresce in alcune zone della città e diminuisce in altre, ma con un saldo finale che alla chiusura delle iscrizioni, il 10 febbraio, segna un -150 bambini e ragazzi a scuola il prossimo anno scolastico. Tutto questo può tradursi anche in meno insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario ATA, di competenza statale, rispetto alla dotazione attuale, senza tener conto però del fenomeno degli arrivi in corso d’anno, che a Prato è davvero fuori norma, tra i 200 e i 250 bambini e ragazzi in più, a cui per legge va assegnato un banco. Senza contare che anche se leggermente in diminuzione, Prato ha comunque una delle popolazioni scolastiche più alte del Centro Italia, con circa 30mila studenti dai nidi alle superiori. A segnalare il problema sono l’assessora alla Pubblica Istruzione Ilaria Santi e il presidente della Rispo, la rete dei dirigenti scolastici, Mario Battiato, che più che lanciare l’allarme vogliono preventivamente lanciare un appello all’Ufficio Scolastico Regionale affinchè il personale docente e Ata non venga tagliato, se non sarà possibile aumentarlo dove è necessario vista la specificità del caso di Prato: “I dati che abbiamo ad oggi indicano che abbiamo degli aumenti a macchia di leopardo – spiega l’assessora Santi – In alcune zone infatti i numeri rimangono invariati dallle scuole dell’infanzia alle medie, tanto che i presidi chiedono la formazione di altre classi, mentre in altre abbiamo una decrescita importante. Noi non abbiamo una situazione “standard” come altri Comuni in cui tutti gli istituti comprensivi sono in decrescita per denatalità, i nostri cioè non sono orizzontamente in diminuzione, ma anzi ci sono gli arrivi in corso d’anno soprattutto dovuti al flusso migratorio”. “Il personale docente e Ata dovrebbe essere assegnato non in base al numero delle iscrizioni e basta, ma in base alle esigenze dei diversi istituti comprensivi – aggiunge il preside Battiato – Anche se viene formata un aclasse in meno, comunque quella scuola andrà aperta, pulita e presidiata. E in molti plessi le classi sono già al massimo dei componenti, 22 alunni, quindi tagliare eventuali nuove classi comporta anche un problema di distribuzione”.
Dopo la chiusura delle iscrizioni, questo è il quadro emerso: all’istituto comprensivo Mascagni è stata chiesta una sezione in più per l’infanzia al Pino, due classi per la primaria Mascagni e tre a Borgonuovo e chiesta conferma per sei classi delle medie.
All’istituto Cironi rimane tutto invariato per le medie (7 classi) e per la primaria (4 classi), mentre per l’infanzia chiede di passare da 4 a 5 classi.
All’istituto comprensivo Nord tutto invariato per medie e primaria, come anche per l’istituto Convenevole.
All’istituto Puddu tutto invariato per la primaria e per il numero delle classi, ma i ragazzi risultano in numero inferiore.
Al Pacetti viene chiesta una classe in più per le medie, in quanto è stato registrato un numero maggiore straordinario di iscrizioni e si passerebbe pertanto da 3 a 4 classi, mentre per infanzia e primaria rimane tutto invariato.
Al Lippi si potrebbe perdere una classe di prima media ed una di prima elementare.
Al Levi si perde una prima alla scuola Poli e una prima alle Cecchi.
Al Castellani tutto invariato.
Per l’istituto Marco Polo alla scuola media escono 2 terze medie e entrano 3 classi prime.
Nelle scuole dell’infanzia, si registra un leggero calo su Tobbiana, stabile su Munari e Don Milani. Si confermano tutte e 10 le sezioni.
Alla primaria “Ammannati” al momento ha 46 iscritti, con 2 handicap, in calo rispetto allo scorso anno di 7-8 alunni. Sono state richieste 3 classi prime, a fronte dell’uscita di 3 classi quinte, nell’ottica di assorbire i bambini di Vergaio dove non è prevista nessuna classe prima e di San Giusto (Villaggio), dal momento che alla “Don Milani” non c’è più posto.
Alla primaria “Don Milani” ci sono 50 iscritti, con 1 handicap, in deciso aumento rispetto allo scorso anno scolastico. Si formano 2 classi prime di 25 alunni ciascuna, al massimo della capienza delle aule e dell’intero plesso. Qualsiasi alunno dovesse arrivare, sarà dirottato sul plesso “Ammannati”.
Alla secondaria di primo grado al momento ci sono 108 iscritti, con 4 handicap in gravità in lieve calo rispetto allo scorso anno, ma più che sufficienti per le 5 classi prime che si vanno a formare, a fronte di 5 classi terze in uscita.
Relativamente al personale docente, visto l’aumento di alunni, e soprattutto di alunni stranieri sarebbe auspicabile avere più posti di potenziamento, sia alla primaria, che alla secondaria.