(Dopo la pioggia viene il sereno!)
All’entrata del bosco si leggeva un’iscrizione su un pannello di legno appeso a una grande quercia; segnava l’inizio di un sentiero che si addentrava nel folto groviglio di chiome maestose: era il Giuramento dell’amicizia, il patto che tutti gli animali del bosco avevano stipulato per vivere bene insieme
Tutti per uno, uno per tutti!
È questo il patto che noi giuriamo
nei giorni belli, negli anni brutti.
Tutte le foglie da un unico ramo
e tutti i fiumi in un solo mare,
tutte le forze in un solo braccio
e questo braccio ce la può fare.
Voi ce la fate se io ce la faccio.
Perché non resti più indietro nessuno:
uno per tutti, tutti per uno.
Bruno Tognolini
Il branco si era da poco addormentato nella radura in fondo al bosco, tra gli abeti silenziosi rischiarati dai raggi di luna. Era un gruppo di lupi che vivevano insieme da generazioni, cacciavano secondo regole stabilite che assicuravano a tutti la sopravvivenza e il benessere, e crescevano i loro cuccioli con cura. Sentivano molto l’appartenenza alla loro comunità. Avevano imparato a vivere in armonia con le altre specie animali e vegetali del territorio, rispettando i ritmi e le necessità di tutti: uccelli che abitavano il cielo, pesci che abitavano laghi e ruscelli, animali del bosco, insetti dell’aria e del sottosuolo. Lo facevano perché la loro natura li aveva abituati a proteggere se stessi, ma anche il loro ambiente. Si sentivano un pezzettino di quell’ambiente con il quale avevano scambi continui: era come se la natura avesse dato loro la consapevolezza che proteggere quel tutto in cui erano immersi era come proteggere una parte “esterna” di loro stessi che però era essenziale per la loro vita. Lo sapevano da tempo.
La pace della notte si stendeva silenziosa sul bosco, dove loro dormivano tranquilli, la pelliccia leggermente mossa dalla brezza primaverile.
Sonia Vincenzi
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