Una mostra a tutto tondo dedicata all’artista brasiliana Lygia Pape si apre, a 15 anni dalla sua scomparsa, nella sede della Fondazione Carriero di Milano. Fondatrice del neoconcretismo, ha interpretato idea e atto figurativo con un ampio spettro di tecniche e soluzioni, linguaggi capaci di dialogare tra di loro. Lygia Pape fu figura di primo piano negli anni Cinquanta e Sessanta, divenendo l’artista di riferimento e al tempo stesso una molla dello sviluppo dell’arte contemporanea nel Paese sudamericano. La sua è, in larga parte ma non del tutto, un’arte geometrica volta all’incontro di forme pure che danno vita a nuovi orizzonti visivi, capace di per sé di accogliere in un rapporto simbiotico tematiche politiche e sociali, senza che lo scadere nell’ideologia riduca l’arte a mero strumento.
Conosciuta in Italia per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia e mai protagonista con una personale, Lygia Pape fa il suo debutto postumo nel nostro Paese. Dal 28 marzo al 21 luglio, la Fondazione Carriero di Milano la presenta nella mostra curata da Francesco Stocchi, organizzata in stretta collaborazione con l’Estate Projeto Lygia Pape.
Lo scopo è quello di raccontare e approfondire il percorso dell’artista brasiliana sottolineandone in particolare l’eclettismo e la poliedricità. Nell’arco dei 45 anni della sua carriera, Lygia Pape si è confrontata con una molteplicità di linguaggi – dal disegno alla scultura, dal video al balletto, sconfinando nell’installazione e nella fotografia – facendo propria la lezione del modernismo europeo per poi fonderlo con le istanze della cultura brasiliana, fino ad arrivare a una personalissima sintesi tra le pratiche artistiche.
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La mostra si annuncia come un vero e proprio viaggio nel mondo dell’artista, che si articola in diversi ambienti, ciascuno deputato all’approfondimento di un aspetto del suo lavoro attraverso la presentazione di nuclei di opere realizzate tra il 1952 e il 2000. La mostra
propone un’occasione di conoscenza, analisi e confronto con un’artista la cui pratica contiene alcune delle ricerche chiave dell’arte del secondo dopoguerra.
Il lavoro di Lygia Pape presenta una particolare declinazione del modernismo, dove la figura umana acquisisce centralità e il linguaggio si apre alla sensualità, in una sorta di sincretismo artistico che riesce ad attrarre e far convivere mondi diametralmente opposti. Il rapporto con la sua terra natale, il Brasile, si fonde con lo studio delle istanze del costruttivismo russo, assorbito e riformulato in un linguaggio multiforme e originale. Mentre il modernismo europeo propone il superamento del passato tramite un sistema organizzato di teoria e metodo, di rigore e razionalità, la proposta modernista di Lygia Pape si nutre della sua cultura d’origine e riesce a muoversi e trasformarsi più liberamente traendo ispirazione dalla natura e dall’uomo.
La mostra Lygia Pape offre ai visitatori l’occasione di avvicinarsi alla produzione dell’artista e osservarla da molteplici punti di vista, a partire dall’analisi della sua ricerca, una sintesi tra invenzione e contaminazione, da cui emergono colore, gioia e sensualità. Il pieno e il vuoto, la presenza e l’assenza convivono ponendo in risalto la figura di Pape e la sua continua sperimentazione, supportata dalla capacità di fondere in maniera inedita materiali e tecniche mediante l’utilizzo di modalità espressive e linguaggi non convenzionali. Il complesso della sua produzione evidenzia infatti come ogni nuova ricerca nasca e si sviluppi come naturale evoluzione delle precedenti.
Queste connessioni sono messe in risalto dall’allestimento delle opere in mostra, che si articolano negli ambienti della Fondazione e rimangono legate a una radice comune; il filo conduttore trova la sua origine nell’osservazione della natura e nella sua traduzione in segno.
Fondazione Carriero
Via Cino del Duca 4 – 20122 Milano
Da martedì a domenica
dalle 11 alle 18
iIngresso libero