La proposta è di due consiglieri regionali toscani e riguarda i minorenni. Nel mirino ci sono gli energy drink che, secondo un comunicato diffuso dal Consiglio regionale toscano, «producono effetti nocivi sulle persone, in particolare sui giovani che, per una serie di motivi sociali e culturali, ne sono grandi consumatori. Per questo, citando alcuni studi, i consiglieri chiedono alla giunta regionale di impegnarsi «ad attivare un tavolo tecnico presso il ministero della Salute per approfondire il fenomeno del consumo degli energy drink fra i minorenni e nel caso si riscontri che il fenomeno è problematico e rischioso sia per la salute che per la spesa sanitaria” si devono progettare “misure di limitazione della vendita di tali bevande ai minorenni e in determinate fasce orarie».
Tutto questo è previsto nella mozione presentata dai consiglieri Andrea Quartini (M5s) e Ilaria Giovannetti (Pd), che richiama studi condotti sul fenomeno dalla Perdue University dell’Indiana, dai quali si evince che nel «cervello degli adolescenti esposto a una combinazione di bevande a base di caffeina e alcol, si verificano cambiamenti chimici simili a quelli osservati in chi fa uso di cocaina». I giovani, insomma, sarebbero esposti a un problema «di dipendenza indotta destinata a durare tutta la vita».
Nella narrativa del testo si legge che il fenomeno era stato indagato anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e già nel 2013 si stimava che il 68% dei giovani europei bevesse Energy drink. Sulla base di questo studio, in Gran Bretagna si era giunti a ipotizzare la vendita di queste bevande ad alcune fasce di età della popolazione. I firmatari sottolineano che, pur non ricorrendo a un divieto totale, «sarebbe opportuno limitare la vendita ai minori, almeno nelle fasce orarie in cui è vietata la vendita di alcolici».