Mario Perrotta

Teatro, Mario Perrotta e la psicanalisi Recalcati

In scena venerdì 8 febbraio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa, In nome del padre è lo spettacolo scritto e diretto da Mario Perrotta che indaga l’evoluzione della figura paterna, attraverso un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro.
La collaborazione con Massimo Recalcati è nata dal desiderio di avere un valido supporto scientifico sull’argomento. Per questo, lo psicanilista ha affiancato il lavoro di Mario Perrotta in qualità di consulente alla drammaturgia.

In nome del padre, primo passo di una trilogia

Nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. A distinguerli gli abiti, il dialetto o l’inflessione, i corpi ora mesti, ora grassi, ora tirati e severi.
Presentato in prima nazionale lo scorso dicembre, lo spettacolo inaugura la nuova trilogia In nome del padre, della madre, dei figli di Mario Perrotta che indaga le figure chiave delle famiglie millennials, con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati.

Mario Perrotta e i suoi padri ridicoli

«Sulla scena sorprendiamo padri ridicoli, in piena crisi di fronte al mestiere più difficile del mondo – spiega Mario Perrotta – I figli adolescenti sono gli interlocutori disconnessi di altrettanti dialoghi mancati, l’orizzonte comune dei tre padri che, a forza di sbattere i denti sullo stesso muro, si ritrovano nudi, con le labbra rotte, circondati dal silenzio. E forse proprio nel silenzio potranno trovare cittadinanza le ragioni dei figli».

Una ricerca attenta e collaborazione intensa

Mario Perrotta è ormai affermato. È dei più bravi attori italiani, drammaturgo e regista, amatissimo dal pubblico e pluripremiato dalla critica. Non si stanca però di cercare, di guardarsi intorno, di vedere in se sttesso. «Se nel 2007 con Odissea avevo chiuso i conti con l’essere figlio, da quattro anni sono padre, una parola che mette con le spalle al muro e riempie il mio quotidiano di nuove sfide e di preoccupazioni. E ho bisogno, come sempre, di ragionarci a fondo attraverso gli unici strumenti che riconosco miei – la ricerca drammaturgica, la scrittura, la messa in scena, l’interpretazione – per inchiodare al muro i padri sbagliati che potrei essere, che vorrei evitare di essere usando tutta l’ironia e il sarcasmo che posso per esorcizzare queste mie paure».  
«E mi vengono in mente le mie conversazioni con Massimo Recalcati sulla questione, e mi viene in mente che vorrei coinvolgerlo: lo chiamo, gli racconto tutto e Massimo mi dice di sì, che gli piace e che faremo il progetto insieme.  E mi viene in mente che un padre si sostanzia nel suo confronto – anche mancato – con la madre e che essi, padre e madre, sono tali solo perché di fronte a loro esistono, inflessibili, i figli. Partirò dall’oggi, dallo stravolgimento delle figure di “padre – madre – figlio” che il nuovo millennio ha portato con sé, per spogliarli progressivamente del quotidiano e riportarli, nudi, all’essenza delle loro relazioni. Uno sguardo sul presente, il mio presente, per indagare quanto profonda e duratura è la mutazione delle famiglie millennials e quanto di universale, eterno, resta ancora».

Informazioni, biglietti e navetta

Biglietti a 15/13/8 euro, riduzioni per per over 65, under 26, soci Coop, soci BCC, soci Biblioteca Comunale e Amici del Museo Caruso. Prevendite online su www.boxofficetoscana.it e www.ticketone.it e nei punti vendita dei circuiti Boxoffice Toscanawww.boxofficetoscana.it/punti-vendita, compresa la Coop Lastra a Signa. 
Per chi lo desidera, la sera dello spettacolo dalle 19.45, c’è l’aperitivo teatrale, con buffet e drink 6 euro (prenotazione consigliata entro il giorno precedente lo spettacolo – 055 8720058 – 331 9002510 teatrodellearti.lastraasigna.fi@gmail.com).
Come di consueto, è disponibile su prenotazione un servizio navetta dal capolinea Villa Costanza della tramvia, a Scandicci, e ritorno.

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