Le mascherine chirurgiche potrebbero impedire la trasmissione del coronavirus da persone infette e sintomatiche. A suggerirlo questa volta è uno studio pubblicato su ‘Nature Medicine’, destinato a riaccendere il dibattito tra i fautori delle mascherine ‘ogni volta che si esce’ e chi si limita a raccomandarle a determinate categorie di operatori. È stato dimostrato, infatti, che le mascherine riducono significativamente la rilevazione del virus dell’influenza e dei coronavirus stagionali sia nelle goccioline che negli aerosol emessi respirando (questo solo per i coronavirus). Sono necessarie ulteriori ricerche per capire se l’effetto delle mascherine si conferma anche nel caso di Sars-CoV-2, strettamente correlato ai coronavirus stagionali. Ma secondo i ricercatori ci sono buone possibilità che sia così.
Ricerche precedenti hanno dimostrato che le infezioni respiratorie virali, comprese quelle causate da coronavirus, si diffondono tra gli esseri umani principalmente attraverso uno stretto contatto.
Tuttavia, non c’è alcuna prova diretta di come l’influenza e i coronavirus si trasmettano tra le persone che si trovano nelle immediate vicinanze di un paziente, sia per contatto diretto (ovvero le goccioline respiratorie), che attraverso l’inalazione del respiro espirato da un’altra persona. Sebbene l’uso delle mascherine sia stato suggerito come strategia per rallentare la trasmissione del virus dell’influenza, si sa poco sulla sua efficacia nel contrastare la trasmissione di altri virus respiratori, inclusi i coronavirus.
Ora il team di Nancy Leung e Benjamin Cowling del Centro collaboratore dell’Oms per l’epidemiologia e il controllo delle malattie infettive dell’Università di Hong Kong ha risposto ad alcuni dubbi. I ricercatori hanno reclutato 246 persone con sospette infezioni virali respiratorie e le hanno fatte per respirare in una macchina – la Gesundheit II – per confrontare la quantità relativa di virus nell’espirato con o senza mascherina. Così i ricercatori hanno scoperto che in 111 persone con infezioni confermate da coronavirus stagionali, virus influenzali o rinovirus, le mascherine hanno ridotto la quantità di patogeno rilevabile nelle goccioline respiratorie e negli aerosol nel caso dei coronavirus stagionali, e nelle goccioline respiratorie per il virus dell’influenza. Al contrario, le mascherine chirurgiche non hanno ridotto l’emissione di rinovirus. Sars-CoV-2 e i coronavirus stagionali sono ‘parenti stretti’ e possono avere dimensioni simili. Ecco dunque perché gli autori suggeriscono che la capacità delle mascherine chirurgiche di ridurre la presenza dei coronavirus stagionali nelle goccioline e negli aerosol respiratori suggerisce che questi dispositivi «possono contribuire a rallentare la diffusione della Sars-CoV-2 se indossate da persone infette».
Margherita Lopes
AdnKronos