Masculo e Fìammina. Ovvero, confessioni sulla tomba della madre. Per svelare la propria omosessualità, a lei che, in silenzio, con amoroso rispetto, aveva intuito…
Dopo il debutto milanese dello scorso dicembre – ottime le recensioni della critica nazionale – Saverio La Ruina, tra gli attori più premiati della scena italiana, porta sabato 28 gennaio il suo nuovo spettacolo Masculu e Fìammina al Teatro delle Donne di Calenzano (ore 21, biglietti 13/10/5 euro, via Mascagni 18, Calenzano, Firenze).
L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.
Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”.
Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del Sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.
E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo.
In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
Spettacolo nell’ambito della 25° stagione del Teatro delle Donne. Programma completo www.teatrodelledonne.com.