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Medicina 4.0, sempre più ospedali adottano le stampanti 3D di Stratasys

La stampa 3D non sta rivoluzionando solo il mondo solamente la manifattura ma anche altri campi, incluso quello medicale. Fra i modelli più utilizzati in questo ambito c’è la stampante 3D J750 Digital Anatomy di Stratasys, capace di realizzare modelli anatomici che riproducono la reale sensibilità, la reattività e le biomeccaniche dell’anatomia umana. Questo consente di limitare l’utilizzo di animali o cadaveri per formazione e test clinici, ma anche di portare sul mercato nuovi dispositivi medici più velocemente, tanto che è stata adottata da istituzioni sanitarie di paesi come Cina, Italia, Spagna, Australia e Stati Uniti.

In Italia, per esempio, Roberto Rizzo, presidente di Bio3DModel, ha dichiarato di essere stato testimone del particolare interesse suscitato dalla stampante nel campo della formazione chirurgica. «Questa tecnologia consente di ridurre drasticamente i tempi di formazione dei chirurghi e, in particolare, accresce la capacità di indagare su eventuali condizioni patologiche specifiche prima dell’intervento», ha dichiarato Rizzo.  «Ad esempio, fino ad oggi non era possibile produrre sistemi vascolari cavi fino a 1 mm di spessore e diametro della parete. Sembra incredibile, ma questo dettaglio potrebbe fare la differenza tra la vita o la morte di un paziente».

Secondo Emanuele D’Angeli, Direttore Generale di Medilife, «I modelli prodotti sulla stampante 3D Digital Anatomy offrono la stessa morbidezza al tatto e la stessa densità variabile dei tessuti e degli organi umani reali, oggi impossibili da ottenere con qualsiasi altra tecnologia di stampa 3D esistente. Attualmente stiamo testando diverse applicazioni, tra cui la creazione di un arto artificiale. L’obiettivo è quello di riprodurre l’aspetto esterno naturale dell’arto in termini di consistenza e tonalità di colore, replicando al tempo stesso la sensazione fisica realistica che si prova con il tocco umano».

All’inizio di quest’anno, anche l’ospedale pediatrico di Seattle ha acquistato una stampante 3D J750 Digital Anatomy e l’ha installata nel suo nuovo laboratorio di stampa 3D, interessato dalla capacità di creare internamente modelli molto morbidi per riprodurre parti come vie respiratorie, fegato e cuore. «Le prime stampe che utilizzavano materiale TissueMatrix sono state determinanti per capire l’adattamento ottimale di un tubo personalizzato per la tracheostomia, cosa semplicemente impensabile anche con i migliori materiali a cui avevamo accesso solo sei mesi fa», ha detto Seth Friedman, responsabile dell’innovazione nel campo dell’imaging e della modellazione di simulazione nel reparto per il progresso e l’innovazione. «Credo che creare modelli di pari passo con il percorso di cura del paziente possa davvero fare la differenza. Adesso che è stata integrata in un programma sistemico chiamato Custom Care, siamo praticamente certi che questa nuova tecnologia ci aiuterà a fornire la migliore assistenza possibile ai nostri pazienti e alle famiglie».

Nel mese di febbraio di quest’anno, l’ospedale pediatrico Nicklaus ha ampliato le sue capacità di stampa 3D installando una nuova stampante J750 Digital Anatomy al posto di un sistema Eden 260 nell’ambito del programma Cardiovascular Surgery Program. Il dottor Redmond Burke, direttore di chirurgia cardiovascolare e co-direttore del programma Heart Program, ha dichiarato che ora è diventata una parte fondamentale della pianificazione chirurgica. «È molto importante poter tagliare e aprire un modello per avere una visione molto chiara di ciò che ci aspetta in sala operatoria», ha detto. «Crediamo che questo sia un progresso significativo che ci permetterà di ridurre l’effetto traumatico sui pazienti che subiscono un’operazione cardiaca complessa». Burke ha inoltre aggiunto che la nuova stampante 3D apre le porte a opportunità inedite in ambito di insegnamento e nella cura del paziente.

In Spagna, due istituzioni tecnologiche hanno investito nella stampante 3D Digital Anatomy per posizionarsi all’avanguardia nell’offerta di servizi medici. Entrambe individuano in un ultra-realismo senza pari e nella natura tattile dei modelli un significativo vantaggio competitivo.

Nacho Sandoval, additive manufacturing lead di Aiju, ha dichiarato: «In precedenza, non potevamo fabbricare modelli capaci di riprodurre i materiali organici frequentemente richiesti dal settore medico, né tanto meno simulare realisticamente i comportamenti dei tessuti umani. Va poi sottolineato che la precisione della stampante Digital Anatomy offre risoluzioni più elevate rispetto a quelle ottenute con una TAC o una risonanza magnetica, che di solito si situano al di sopra di mezzo millimetro. Stiamo già riscontrando un grande interesse da parte di un’ampia fascia di medici per questo tipo di modelli nelle applicazioni del mondo reale».

Gorka Baqueriza, additive manufacturing project manager di Tknika, ha commentato: «Riscontriamo un impatto significativo di questa tecnologia su diversi settori della sanità, dalla formazione del personale medico alla pianificazione preoperatoria alla cura del paziente. Il livello di realismo che si può ottenere in una così vasta gamma di modelli anatomici e patologie è incredibile».

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