Saremo sempre meno fighi e sempre più soddisfatti quando ci alzeremo da tavola. Meno male. Tornano le ricette della nonna che già si traducono i piatti prelibati sulla tavola di tre italiani su quattro. Lo rivela un’indagine del sito www.coldiretti.it,presentata alla prima giornata della cucina contadina. C’è rinnovata voglia di semplicità e trasparenza, spiegano dalla Coldiretti, e le ricette della nonna sono l’ideale: seguono le stagioni, rispettano l’ambiente, non sprecano, recuperano prodotti antichi, aiutano il presidio del territorio e fanno rivivere emozioni e ricordi. Lo dimostra anche il fatto che nell’ultimo anno le ricette della nonna sono state le più cliccate dagli italiani sul web, quasi il doppio di quelle vegetariane e largamente davanti a dietetiche, vegane, tipiche, tradizionali, etniche e fusion, secondo un’analisi Coldiretti su dati Google Trends.
Dalla frittata di pasta che recupera gli avanzi del giorno prima al patriottico polenta, radicchio e formaggio imbriago salvato dalle ruberie dei soldati nascondendolo sotto le vinacce, dal “povero” pancotto con olio, formaggio e rosmarino fino al crostone di primavera con le uova affogate e le prime erbe spontanee di stagione, sono solo alcuni esempi delle migliaia di ricette della nonna custodite gelosamente nelle case degli italiani.
Si tratta di menu che derivano spesso da un passato segnato dalla cultura rurale legata al territorio e alla frugalità, che esalta l’abilità ai fornelli – sottolineano dalla Coldiretti – Al primo posto resta però la scelta degli ingredienti che è tornata ad essere centrale. Non è un caso che nel 2018 quasi sei italiani su dieci (59%) hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, secondo una analisi Coldiretti/Ixe’. Dal dopoguerra mai così tanti italiani hanno acquistato direttamente dagli agricoltori con una crescita esplosiva nell’ultimo decennio da ricondurre – sottolinea la Coldiretti (www.coldiretti.it) – all’attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio.
Sono oltre 130mila le aziende agricole italiane che – rileva Coldiretti – fanno vendita diretta in maniera prevalente mentre nei mercati degli agricoltori la spesa degli italiani ha superato i 6 miliardi di euro, secondo Ismea. L’alta qualità dei prodotti che sono più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto dal produttore per il 71% degli italiani coinvolti, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni davanti alla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixè.