Drago Nero

Mercantia 2015 e l’idea poetica: le dieci direzioni

Alcuni decisero di andare ad ovest, forse verso la California, altri ad est, ripercorrendo l’antica Via della seta, chi a sud e chi verso i venti freddi del nord, solo alcuni non partirono affatto e si costruirono una casa là dove erano, qualcuno doveva pur restare…

Mercantia ha sviluppato in questi 28 anni un proprio percorso teatrale, non ci siamo fermati a valorizzare solo il teatro di strada, a guardare in quell’unica direzione, ma abbiamo sperimentato nuovi percorsi, nuovi punti di vista.
Tra le righe di alcuni scritti orientali si parla di dieci direzioni, i punti cardinali che sono e restano quattro, ma dobbiamo considerare le altre quattro vie di mezzo – nord-est, nord-ovest, sud-est, sud-ovest -, e si chiude il cerchio con sopra e sotto, tutto questo si specchia in Mercantia.
Nelle fiabe viene utilizzato anche il concetto di vicino e lontano, Mercantia è una fiaba e per questo gli artisti vengono da molto lontano, dai quattro continenti per esibirsi e partecipare al festival, come vicino sono i gruppi che sono sbocciati nel cuore del borgo. Con il il termine vicino penso alle compagnie o artisti che circondano, che sfiorano il pubblico lungo via Boccaccio, lontano invece è lo spettacolo a Poggio Cavallo per cui è necessario prenotarsi e prendere il pulmino. Altri punti di vista ci portano alle lontane prime edizioni del festival e vicino a quella che stiamo organizzando ora, dove il passato fa da maestro al presente.
Sotto sopra, è un termine che a volte si dice per indicare ‘confusione’ oppure ‘momento rivoluzionario’, per Mercantia è un po’ di ‘anarchia organizzata’, ma in particolare ci riferiamo al sopra, all’altezza delle nostre torri o vecchi muri dove continuano ad apparire personaggi bizzarri, o dove poche persone sono in ascolto di un attore coinvolto in un colloquio con le stelle, per il sotto in ugual misura intendiamo i palcoscenici dei nostri giardini segreti che sono collocati nei sottosuoli di antichi palazzi. Sotto sopra, salire o scendere, in alto e in basso, modi di dire che raccontano di una festa nella parte bassa di Certaldo e di un festival nella parte alta del borgo medievale.
Il manifesto del Quarto teatro racconta delle dieci direzioni che abbiamo intrapreso, a Mercantia puoi incontrare tanti percorsi teatrali diversi che spaziano anche verso la danza, il cabaret e la sperimentazione teatrale, abbiamo ospitato tante espressioni artistiche contaminandole con il sapore del festival . A Mercantia non è importante quello che fai, ma come lo fai e noi cerchiamo di attualizzare i valori e i sapori, i colori dell’arte di strada, negandone però una facile etichetta.
Non c’è teatro a Mercantia, c’è vita, il teatro è solo una esplosione dell’energia vitale che scorre nell’arterie e nelle strade del Festival.
Mercantia è comunque il festival internazionale dell’arte di strada, è la mamma e la fonte di ispirazione di numerosi altri festival; in questi tempi difficili siamo riusciti a mantenere intatto tutto il nostro entusiasmo e a tenere alta la bandiera di un teatro che cammina portando gioia e speranza: siamo ancora un teatro necessario! O, come direbbe Ceronetti, un teatro di soccorso!
Un teatro artigianale e un artigianato teatrale per valorizzare i vecchi muri del borgo, le strade e i vicoli ospitano decine e decine di lavorazioni, installazioni costruite a misura per il festival. La materia si piega e si modella, terra, acqua, fuoco, aria sono ingredienti fondamentali e l’artigianato si mostra e si dimostra nelle dieci direzioni, linee dell’oggetto immaginate dall’artista che introduce a volte anche il concetto di dentro e fuori. L’artigianato è un fondamento di Mercantia fin dalla prima edizione del festival, può vivere anche da solo, ma da noi si confonde e si coniuga col teatro e con l’arte contemporanea, mostre che si susseguono nei nostri palazzi a partire da quello Pretorio.
In questa edizione del festival vorrei rinnovare la presenza di artisti e compagnie e dare un tocco di novità! Realizzare una festa magica, un edizione dove ci prenderemo cura di ogni particolare, perché insieme all’unico grande evento, possano essere valorizzate e protette le qualità artistiche di ogni gruppo. Continueremo a cambiare le geometrie tradizionali, a rompere il cerchio e spezzare la linea e la sua uniformità, lo spettatore è anch’egli un attore necessario immerso nelle dieci direzioni, la festa sarà ancora più onirica, basterà scegliere una delle tante strade proposte e aprire i propri sensi e lasciarsi guidare dal cuore pulsante della vita che scorre fuori e dentro di voi.
Sono benvenuti e previsti giocolieri, mimi, musicisti, street band, nuovo circo, teatro sperimentale, uomini-statua, danzatori, fachiri, trampolieri, burattinai, marionettisti, cabarettisti e migliaia di spettatori.
Draghi quasi-umani sputano lunghe lingue di fuoco, artisti erranti combattano la loro battaglia contro Signora Malinconia, la polvere pirica con un po’ di tecnica disegna arabeschi nell’aria. Passano uomini che con i loro strumenti s’ingegnano a mettere ali alla musica…
Ancora una volta lucidiamo le nostre clave e i monocicli e sputiamo il fuoco, noi portatori di pace, innocenti e graffianti fanciullini che giocano al teatro e riempiono le piazze, mentre altre cattedrali restano vuote, noi continuiamo a ballare e far sentire la nostra voce!

Alessandro Gigli
direttore artistico di Mercantia

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