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MEZZ’ARIA. La strana apertura della ricerca sonora

 Gli interventi dal vivo del 17 giugno | Palazzo Fabroni, Pistoia

La Caccia (1965) è uno dei (molti) lavori iconici di Walter Marchetti (1931-2015), compositore, artista e figura emblematica del movimento Fluxus in Italia. L’opera fa parte di Arpocrate seduto sul loto, sorta di raccolta spuria di testi e partiture. È una composizione per richiami e risonatori per uccelli suonati da quattro performer che eseguono il brano seguendo uno schema definito previsto dal compositore (di fatto una vera e propria partitura). Il pezzo contempla la possibilità di due differenti realizzazioni: una versione da eseguirsi in uno spazio chiuso e una in uno spazio aperto. Quest’ultima sarà quella che verrà eseguita nel Giardino d’autore. L’appuntamento è inserito nel cartellone dell’edizione 2023 della Festa della musica promossa dal Comune di Pistoia.

Alle ore 21,nella sala Parmiggiani di Palazzo Fabroni, è in programma Drummophone di Riccardo La Foresta. La Foresta è un percussionista, sound artist e curatore di Modena la cui ricerca degli ultimi anni vuole mettere in discussione il ruolo del tamburo come strumento percussivo. Risonanze e vibrazioni, generate trattando il tamburo come un aerofono, creano armonie ancestrali e complesse risonanze che allontanano drasticamente lo strumento dal drumming tradizionale. La sua ricerca si concentra sullo sviluppo di un sistema chiamato “Drummophone”, che gli permette di trattare il tamburo come uno strumento ad aria. Ai confini tra musica per percussioni, sound art, improvvisazione e drone music, l’approccio di La Foresta rivela architetture invisibili tramite il suono.

Alle ore 22 ha luogo invece Feminist Steps|Oscillation, un walkshop notturno per donne, persone queer e non binarie, a cura di Elena Biserna. La passeggiata si svolge con partenza da Palazzo Fabroni in direzione del centro città.A partire da alcune partiture verbali e protocolli di Pauline Oliveros, del collettivo Blank Noise e dell’artista, questo incontro/passeggiata è un’occasione per riflettere assieme sulle esperienze (di ascolto) di genere nello spazio pubblico e disimparare alcuni dei comportamenti che sono considerati appropriati, sicuri o attesi quando camminiamo. Alcuni passi per riflettere sulle asimmetrie dei corpi nelle relazioni spaziali, condividere esperienze, immaginare assieme delle pratiche di attenzione, risonanza, solidarietà, riappropriazione e rovesciamento per provare a nutrire altre configurazioni e modalità di occupazione dello spazio.

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