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miart 2023 | sezione Established | 14 – 16 aprile 2023

Spazio di confronto e dialogo tra generazioni, luogo di scoperta e riscoperta di pratiche e linguaggi, ma soprattutto occasione eccezionale per coltivare la cultura e conoscere l’arte e la storia dell’arte.

Con un lavoro basato su ricostruzione e valorizzazione delle fondamenta della manifestazione, la ventisettesima edizione di miart (14 al 16 aprile 2023 | anteprima VIP 13 aprile), la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il terzo anno da Nicola Ricciardi, consolida la sua identità presentando una struttura asciutta che divide gallerie e progetti in sole tre sezioni – Established, la sezione principale, Decades dedicata al XX secolo ed Emergent, per artisti e gallerie emergenti – per esaltare la tradizione mantenendo lo sguardo rivolto al futuro.

Mettendo in mostra la storia dell’arte degli ultimi centovent’anni, tra linguaggi della più stretta contemporaneità e opere realizzate nel corso del XX secolo, con Established miart presenta la sezione principale della fiera, una selezione di altissima qualità che spazia dai maestri dell’arte moderna alle produzioni più recenti, con gallerie nazionali e internazionali di primissimo piano, da anni affermate nel contesto globale. Non mancano gallerie attive nel settore del design da collezione e d’autore, con una particolare attenzione alle relazioni tra arte visiva e arti applicate e alla natura progettuale della proposta espositiva.

Delle 169 gallerie totali che partecipano all’edizione 2023, Established ne comprende ben 133.

Numerosi i linguaggi esplorati: dalla scultura all’installazione, dal disegno al video, con una forte presenza di pittura, tanto figurativa quanto astratta, insieme a un sensibile aumento di presenza della fotografia.

Tra gli higlights della sezione: Galerie Lelong & Co. (Parigi, New York) che propone una combinazione di artisti provenienti da diversi contesti il cui cuore pulsante è rappresentato da tre artiste di generazioni diverse ma tutte con un forte legame con il Libano – Etel Andnan (Libano, 1925) recentemente scomparsa, la sua compagna Simone Fattal (Siria, 1942) e la giovane Christine Safa (Francia, 1994) –; Mai 36 Galerie (Zurigo) e Magazzino (Roma) propongono uno show congiunto dedicato al lavoro di Pedro Cabrita Reies (Portogallo, 1956), senza tralasciare però alcuni dei rispettivi artisti rappresentati come Irma Blank (Germania, 1934), Luigi Ghirri (Italia,1943), Matt Mullican (California, 1951) e Massimo Bartolini (Italia, 1962); C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles) mette in dialogo Javier Barrios (Messico, 1989), la cui pratica socio-politica esamina il rapporto delle grandi strutture della società con gli elementi minuti delle nostre vite, con Koenraad Dedobbeleer (Belgio, 1975), che crea sculture e opere ricche di associazioni e per la fiera presenta un progetto realizzato in vetro di Murano; kaufmann repetto (Milano, New York), coerente con i suoi venti anni di attività, propone un group show per costruire un ponte  tra l’arte contemporanea italiana e quella straniera: tra le opere di  Adrian Paci (Albania, 1969), Anthea Hamilton (Regno Unito, 1978), Andrea Bowers (Ohio, 1965), Gianni Caravaggio (Italia, 1968), Latifa Echakhch (Marocco, 1974), Lily van der Stokker (Paesi Bassi, 1954), Pierpaolo Campanini (Italia, 1964), Pae White (California, 1963) non manca un’attenzione particolare alle artiste donne e al loro attivismo che la galleria sostiene.

Sono molte, nella sezione Established di miart 2023, le gallerie che propongono solo show. Tra queste: Ciaccia Levi (Parigi, Milano) porta nel suo stand l’analisi della storia americana con la personale di Sean Townley (Colorado, 1983); Kendall Koppe (Glasgow) mette in mostra le opere intricate e provocanti di Miguel Cardenas (Colombia, 1934); nel booth di Andrew Kreps Gallery (New York) i dipinti di Bendt Eyckermans (Anversa, 1996) suggeriscono una narrazione oltre i confini delle opere stesse; MISAKO&ROSEN (Tokyo) propone al pubblico milanese le opere pittoriche su piccola scala della giapponese Yui Yaegashi (Giappine, 1985); Chris Sharp Gallery (Los Angeles) porta in scena la ricerca pittorica di Alexandra Barth (Slovacchia, 1989).

L’abbraccio temporale di Established, che accoglie moderno e contemporaneo, sottolinea la centralità di miart che in Italia presenta la più ampia offerta cronologica e che si pone come una delle principali piattaforme per l’arte nel sistema globale.

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