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miart 2024 | presentata alla stampa la 28ª edizione della fiera | 12 – 14 aprile 2024, Milano

   miart 2024: no time no space Dal 12 al 14 aprile 2024 torna miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, organizzata da Fiera Milano e diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi. Continua il percorso di crescita della fiera, grazie un aumento significativo delle gallerie partecipanti, a importanti new entries internazionali, e a nuovi premi, acquisizioni e commissioni. Come sottolinea il titolo dell’edizione, l’obiettivo è rendere sempre più estesi e porosi i confini tematici, spaziali e temporali di miart, attraverso nuove sezioni curate all’interno della fiera e inediti progetti artistici diffusi in città. 12 – 14 aprile 2024Preview 11 aprile 2024Allianz MiCoMilano
Milano, 23 gennaio 2024 Dal 12 al 14 aprile 2024 (anteprima VIP giovedì 11 aprile) torna miart la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi. “Con 181 gallerie (un incremento a doppia cifra rispetto al 2023) provenienti da 28 Paesi e 10 Premi, che saranno assegnati nei giorni di mostra, la ventottesima edizione della fiera milanese ribadisce il suo ruolo di appuntamento imprescindibile per tutto il pubblico dell’arte” afferma Roberto Foresti, vice direttore generale di Fiera Milano.
Attraverso portali spaziali e corridoi temporali, suggeriti già dal titolo no time no space, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini, mescolando passato, presente e futuro per parlare del nostro tempo, cogliendo nel tumultuoso e mutevolissimo flusso dell’immediata attualità ciò che nell’arte è stabile e durevole.
 
Punto di partenza di questo percorso saranno le gallerie italiane, che rappresentano oltre la metà del totale degli espositori selezionati e che fanno della fiera milanese un’eccellenza di richiamo per collezionisti, curatori e artisti in cerca di novità ma anche di specificità locale. Rispetto alle precedenti edizioni aumenta tuttavia l’incidenza delle gallerie provenienti dall’estero, che crescono in numero ma soprattutto in qualità, grazie a significativi nuovi ingressi all’interno della sezione principale, Established. Tra queste Helena Anrather (New York), Galerie Buchholz (Colonia, Berlino), Emanuela Campoli (Parigi, Milano), Fortes D’Aloia & Gabriel (San Paolo, Rio de Janeiro), greengrassi (Londra), Georg Kargl Fine Arts (Vienna), KOW (Berlino), Fabienne Levy (Losanna, Ginevra), Galerie Neu (Berlino), Nosbaum Reding (Lussemburgo, Bruxelles), Dawid Radziszewski (Varsavia), Super Dakota (Bruxelles), e Galerie Tschudi (Zuoz, Zurigo), per citarne alcune.
 
Oltre alle new entries, abbondano anche le conferme da parte delle gallerie internazionali che già hanno animato le ultime edizioni della fiera, come ad esempio 1 Mira Madrid (Madrid), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi, Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi-Mora (Londra), Dvir Gallery (Tel Aviv, Bruxelles, Parigi), Ehrhardt Flòrez (Madrid), Felix Gaudlitz (Vienna), Galerie Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), KLEMM’S (Berlino), Andrew Kreps Gallery (New York), GALERIE LELONG & Co. (Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Mai 36 Galerie (Zurigo), MISAKO & ROSEN (Tokyo), Galerie Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), GIAN ENZO SPERONE (Sent), Galerie Gregor Staiger (Zurigo, Milano), Gallery Sofie Van de Velde (Anversa), Galerie Fons Welters (Amsterdam), e Galerie Hubert Winter (Vienna).
 
Ritorna quindi come di consueto Emergent, la sezione curata da Attilia Fattori Franchiniriservata alle gallerie focalizzate sulla promozione delle generazioni più recenti di artisti, che quest’anno accoglie 23 realtà provenienti da tutto il mondo: da Lisbona a New York, da Los Angeles a Belgrado. Anche in questo caso si segnala un interessante mix tra ritorni – Bel Ami (Los Angeles), Sébastien Bertrand (Ginevra), Sans titre (Parigi) – e new entries, come Arcadia Missa (Londra), ASHES/ASHES (New York), Lovay Fine Arts (Ginevra) e Sweetwater (Berlino).
 
Il 2024 sarà poi segnato dalla prima edizione di Portal, un’inedita sezione curata quest’anno da Julieta González e Abaseh Mirvali, che ospita dodici selezionate gallerie che propongono dieci piccole mostre distribuite all’interno della sezione principale e pensate per scoprire o riscoprire universi e pratiche artistiche solo all’apparenza lontanissime: una finestra per guardare al presente attraverso dimensioni parallele e prismi non convenzionali. Gli artisti qui rappresentati saranno: Anna Boghiguian (Galleria Franco Noero), CATPC (KOW), Birgit Jürgenssen (Galerie Hubert Winter), Francesco Gennari (Ciaccia Levi/ZERO…), Maria Lai (Nuova Galleria Morone), Bertina Lopes (Richard Saltoun Gallery), Turiya Magadlela & Senzeni Marasela (Kalashnikovv Gallery), Troy Makaza & Gresham Tapiwa Nyaude (First Floor Gallery Harare), Franco Mazzucchelli (ChertLüdde), ed Erika Verzutti (Fortes d’Aloia & Gabriel/Andrew Kreps Gallery).
 
Ulteriore novità è la sezione tematica Timescape, progetto espositivo che si svilupperà nel corso del prossimo triennio e che ogni anno porterà all’attenzione del pubblico di miart opere realizzate in epoche sempre più distanti nel tempo rispetto alla tradizionale offerta cronologica della fiera. Attraverso una costellazione di opere d’arte, manufatti e oggetti, le gallerie che partecipano a questa sezione presentano vere e proprie micro-esposizioni, che arricchiscono miart con un approccio trans-storico e trasversale e aumentano la capacità di attrazione di collezionisti, curatori e professionisti italiani e stranieri. Questo viaggio nel tempo comincerà nel 2024 con un affondo sul primo Novecento grazie al contributo di Aleandri Arte Moderna (Roma), Bottegantica (Milano), ED Gallery (Piacenza), Galleria Carlo Virgilio & C. (Roma), Galleria Gomiero (Montegrotto Terme) e Galleria Russo (Roma).
 
Continua la collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo, che supporta miart in qualità di main partner. Internazionalità, eccellenza e attenzione allo sviluppo culturale del territorio sono i valori che legano miart al gruppo bancario, con l’obiettivo di consolidare la centralità di Milano nel panorama nazionale e internazionale e di offrire alla città un ulteriore volano di crescita e sviluppo economico, culturale e civile. Come da tradizione, la Banca contribuirà all’edizione 2024 portando anche propri contenuti originali: nell’area Lounge del Gruppo verrà allestita una mostra dedicata a giovani artisti emergenti a cura di Luca Beatrice e Intesa Sanpaolo Private Banking presenterà le proprie soluzioni innovative e complete di wealth management con particolare focalizzazione sul servizio di art advisory, dedicato a chi considera l’arte un’opportunità di crescita diversificata del proprio patrimonio.
 
Si conferma per la ventottesima edizione di miart anche il Fondo di Acquisizione di Fondazione Fiera Milano, istituito nel 2012. Del valore di 100.000 euro, il Fondo è destinato a opere d’arte che andranno a implementare la collezione di Fondazione Fiera Milano, oggi ospitata all’interno della Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione, e che attualmente si compone di oltre 110 lavori in rappresentanza di linguaggi artistici differenti. Tutte le opere sono visibili su  https://www.fondazionefieramilano.it/it/arte-e-cultura/fondazione-per-l-arte-e-la-cultura.html.
 
Sono inoltre confermati: il Premio Herno, giunto alla sua nona edizione, che assegna un riconoscimento di 10.000 euro allo stand con il miglior progetto espositivo; il Premio LCA Studio Legale per Emergent, del valore di 4.000 euro, nato nel 2015 dalla collaborazione con LCA Studio Legale e destinato alla galleria con la migliore presentazione all’interno della sezione Emergent; la seconda edizione della Fondazione Henraux Sculpture Commission che prevede la commissione di un’opera in marmo; la seconda edizione del Premio Orbital Cultura – Nexi Group unico riconoscimento all’interno di miart esclusivamente dedicato alla fotografia in tutte le sue declinazioni, e il Premio Matteo Visconti di Modrone, in memoria del Presidente della Fonderia Artistica Battaglia, per un valore di 10.000 euro, assegnato ad un artista che potrà realizzare la sua opera in Fonderia Artistica Battaglia, con l’assistenza e l’esperienza degli artigiani che vi operano.
 
Fanno il proprio ritorno anche il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e Giovani Artisti – istituito nel 2009 come primo riconoscimento nel contesto di miart e ora alla sua quattordicesima edizione – che prevede l’acquisizione di un’opera di un artista emergente o mid-career da donare al Museo del Novecento di Milano, e il Premio Massimo Giorgetti, giunto alla sua seconda edizione. Nato dalla volontà dello stilista e collezionista Massimo Giorgetti di supportare giovani artisti all’inizio della propria carriera, il riconoscimento assegna un premio del valore di 5.000 euro. Continua inoltre la partnership con il brand di moda MSGM, fondata dallo stesso Giorgetti, che anche nel 2024 commissionerà ad un artista scelto un’opera site-specific per rendere unico e speciale l’ingresso di miart.
Infine, il Premio IKONIC, alla sua prima edizione e del valore di 5.000 euro, che verrà assegnato alla miglior presentazione all’interno della sezione curata Portal.
 
Sempre nell’ambito dei premi, delle acquisizioni e delle commissioni si aggiunge l’inedita collaborazione con SZ Sugar, casa editrice musicale dedicata alla musica colta contemporanea nata nel 1907 con il nome Edizioni Suvini Zerboni e parte del gruppo SugarMusic guidato da Caterina Caselli e Filippo Sugar. In occasione di miart 2024, SZ Sugar darà la possibilità alle gallerie partecipanti di far interpretare ai propri artisti la prima pagina dello spartito di Allez Hop, racconto mimico di Italo Calvino su musica di Luciano Berio. Prima dell’inaugurazione della fiera, una giuria selezionerà la miglior interpretazione artistica, la quale verrà riprodotta ed esposta in uno stand dedicato.
 
Il riconoscimento — che prenderà il nome di SZ Sugar miart commission e che si svilupperà nell’arco di tre anni — sottolinea ancora una volta la forte affinità con l’universo musicale che ha caratterizzato le ultime quattro edizioni della fiera d’arte. Questa vicinanza si manifesta già dal titolo di miart 2024, che prende in prestito le parole di un celebre brano di Franco Battiato, maestro di febbrile immaginazione e curiosità infinita, per celebrare l’intenzione di estendere ancora di più i propri confini sia a livello temporale sia geografico, verso “mondi lontanissimi”.
 
Il primo sconfinamento, sia geografico sia tematico, è rappresentato da Comete. Avanguardie di un altro sistema solare, progetto a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda che inaugura una virtuosa relazione tra miart e Careof, in collaborazione con il Comune di Milano, e presentato presso Anteo Palazzo del Cinema. Comete è un programma di screening di opere filmiche d’artista, provenienti dall’Archivio Video di Careof, il centro di produzione e approfondimento sui time based media, dalle collezioni del Comune di Milano e dalle gallerie partecipanti a miart. La presentazione dei lavori sarà affiancata da un programma di incontri con alcune artiste e artisti, per restituire una dimensione curata e puntuale per le opere video, dove il cinema diviene luogo privilegiato per una visione intima delle opere.
 
Altro ideale portale che si aprirà sulla città sarà un progetto pensato appositamente per miart 2024 dall’artista concettuale statunitense David Horvitz: un intervento site-specific a cura di Nicola Ricciardi che si appropria degli spazi di BiM, ambizioso progetto di rigenerazione urbana che sta trasformando un edificio monumentale progettato nel quartiere Bicocca da Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia. A metà tra l’installazione e la performance, e nell’intersezione tra mondo reale e mondo virtuale, il progetto offrirà una riflessione sulla capacità propria dell’arte di far presa su altri luoghi e altre discipline lontani dai contenitori e dai palinsesti tradizionali, continuando idealmente il dibattito originato nel 2023 dalla serie di talks miart LIVE at Triennale Milano.
 
Il legame con la città sarà poi rafforzato da una nuova edizione della Milano Art Week (8-14 aprile), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e fondazioni private della città dedicate all’arte moderna e contemporanea, con un programma di mostre e attività. Da domani è online l’avviso pubblico per la presentazione delle proposte di iniziative che animeranno la sette giorni dedicata all’arte promossa dall’Amministrazione in occasione e concomitanza con miart.
 
Torna anche quest’anno la settimana dedicata all’arte in tutte le sue forme che con un calendario di installazioni, mostre, eventi e incontri accende i riflettori sul settore artistico e i suoi professionisti, con un focus particolare sui talenti emergenti, consolidando nel contempo Milano come la capitale del contemporaneo. L’obiettivo è coinvolgere un pubblico sempre più vasto, composto non solo da esperti del settore, ma anche da cittadini, turisti e appassionati – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Naturalmente, saranno coinvolti anche tutti i nostri musei, in particolare quelli che si occupano di arte moderna e contemporanea, come PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Museo del Novecento, Palazzo Reale, GAM Galleria d’Arte Moderna e MUDEC Museo delle Culture“.
 
Protagonisti della Milano Art Week 2024 saranno anche le principali mostre della stagione organizzate e ospitate, tra gli altri, da Fondazione Prada, Fondazione Prada Osservatorio, Pirelli HangarBicocca, Triennale Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, BASE Milano, Fondazione ICA Milano e Fondazione Luigi Rovati.
 
Da sottolineare inoltre come molti contenuti nati nel contesto di miart siano stati pensati per sconfinare temporalmente nella settimana successiva alla fiera, quella della Milano Design Week, grazie a una prima collaborazione con Fuorisalone.it, che si tradurrà anche in una serie di guide e percorsi tematici che coinvolgeranno in primo luogo le gallerie milanesi.
 
L’estensione e la porosità dei confini di miart è rimarcata dalla campagna visiva 2024, che esplora anch’essa il tema del portale come metafora di un passaggio interstiziale tra realtà diverse. Affidata per il terzo anno a Cabinet, studio multidisciplinare fondato da Rossana Passalacqua e Francesco Valtolina, l’immagine della ventottesima edizione è realizzata in collaborazione con il fotografo statunitense Charlie Engman riconosciuto per il suo lavoro a cavallo tra fotografia e intelligenza artificiale e che sfida i limiti dell’immagine tradizionale. Sfumando i confini tra reale e immaginario, Engman crea un universo parallelo in cui il mondo animale sembra aver preso il posto di quello umano, sfidando la percezione dello spettatore invitato ed entrare in un mondo onirico per riflettere sulla natura fluida di realtà e arte.
 
Tra le molte novità, infine, si segnalano due importanti rinnovi: la partnership con Maison Ruinart, che conferma il suo impegno nel mondo dell’arte e della sostenibilità presentando per questa edizione un inedito progetto artistico all’interno della VIP Lounge Ruinart, e la collaborazione con l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto che rafforzerà il binomio arte e food che aveva già caratterizzato la precedente edizione della fiera.
 
Si rinnova la collaborazione con il Club degli Orafi che, per il secondo anno, sarà presente con un progetto curatoriale volto a promuovere l’arte orafa e il gioiello d’artista in tutte le sue molteplici sfaccettature.
 
A crescere attorno a miart è anche il collezionismo e in particolare quello internazionale anche grazie a ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che supporta la manifestazione nell’incoming di una selezione di collezionisti internazionali.
 
In definitiva, con l’edizione 2024, miart conferma il suo ruolo centrale tra gli appuntamenti del mercato dell’arte, non solo allargando i propri confini, ma ancherimarcando la propria attitudine alla ricerca e ponendosi come piattaforma di osservazione.
 
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