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Minori: madri e bambini nelle carceri, rafforzare esecuzione pena in strutture esterne

Il Consiglio regionale approva a maggioranza una mozione del Partito democratico. Il primo firmatario Iacopo Melio: “Impedire l’accesso dei bambini nelle carceri, cercare strutture alternative. Intendiamo assicurare un’adeguata tutela della genitorialità e dell’infanzia, anche nel corso dell’esecuzione penale”

di Sandro Bartoli

Firenze – Impedire l’accesso dei bambini nelle carceri, rafforzando l’utilizzo di strutture esterne quale modalità di esecuzione della pena inflitta alle madri. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione presentata dal Partito democratico per un “percorso legislativo di modifica della normativa vigente volto ad impedire la permanenza in carcere o in istituti di custodia attenuata di minori a seguito di madri detenute”. Il primo firmatario è il consigliere Iacopo Melio, con il capogruppo Vincenzo CeccarelliValentina Mercanti e Anna Paris. L’atto d’indirizzo è stato approvato a maggioranza con 20 voti a favore (Pd, Italia Viva, Movimento 5 stelle) e 2 voti contrari (Lega).

Nella mozione, come ha spiegato Iacopo Melio nell’illustrazione all’Aula, si richiama “la convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e la convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori. Intendiamo assicurare un’adeguata tutela della genitorialità e dell’infanzia, anche nel corso dell’esecuzione penale”. La custodia in carcere di genitori, si legge nella mozione, “coinvolge in molti casi le vite dei minori, che vedono a rischio il diritto alla protezione e alle cure necessarie per il proprio benessere, a scapito della tutela dell’interesse superiore del bambino ritenuta in assoluto preminente”.

“La legge 62 del 2011 prevede che il ministero della Giustizia possa stipulare con gli enti locali convenzioni volte a individuare strutture idonee per essere utilizzate come case famiglia protette senza maggiori oneri per la finanza pubblica”. La mozione impegna quindi la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché, in considerazione degli investimenti in via di realizzazione sui vari territori regionali finalizzati all’accoglienza di genitori detenuti con bambini al seguito in case-famiglia protette e in case-alloggio, sia di nuovo proposto un percorso legislativo di modifica della legge 62/2011, volto a impedire, in considerazione dell’interesse preminente dei minori e dell’equilibrato sviluppo delle relazioni genitoriali, l’accesso dei bambini nel carcere mediante una disciplina tesa a rafforzare l’utilizzo di tali strutture esterne quale modalità di esecuzione della pena”.

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