Molière apre la stagione del Teatro Reims

Si apre all’insegna di un classico come “Il Borghese gentiluomo” di Molière la stagione 2019-20 del Teatro Reims di Firenze.
Lo spettacolo, nell’allestimento di Namastè Teatro, vedrà la regia di Stefano Tamburini, coadiuvato da Rita Serafini, e debutterà il 9/10 novembre. L’opera, presentata per la prima volta alla corte di Luigi XIV nel 1670, racconta la storia di Giordani ricco borghese, qui immaginato nella città di Firenze, che sogna di diventare nobile; intorno a lui si avvicendano figure di adulatori e scrocconi che cercheranno di raggirarlo, assecondando il suo desiderio, per ottenere un guadagno.

“Vogliamo raccontare una storia, non tanto di una persona, ma di un atteggiamento. La storia di un certo modo di essere che ancora vive in tante persone, di un’aspirazione ad essere altro da quello che siamo – spiega il regista Stefano Tamburini – Giordani ripone nella nobiltà una fiducia cieca ma sincera, assurgendo così allo status di archetipo dell’uomo sognatore, in un certo modo paragonabile a Don Chisciotte, a Sigismondo, al sognatore di Dostoevskij; se questi virano verso il dramma o la poeticità, Giordani invece si definisce meglio nel ridicolo”.

Sarà sempre Namastè Teatro a presenterare, il 30 novembre e 1 dicembre, un classico del teatro toscano come “La veglia sull’Aia”, da un’idea di Beppe Ghiglioni, per la regia di Rita Serafini.

L’opera è un omaggio alla tradizione contadina della Toscana, fatta di giorni di festa e serate trascorse nell’aia delle coloniche dove si condividevano storie, giochi e balli. Un intrattenimento familiare, grazie al quale si è tramandato il teatro popolare toscano, fatto di Maggi, Befanate, Contrasti, Testamenti e Bruscelli. Nasce da qui lo spunto per un testo che spazia fra contrasti in ottava rima, piccoli testi tratti da fonti letterarie della tradizione, storie personali e citazioni di classici, il tutto vivacizzato dalla tipica arguzia toscana. A fare da filo conduttore dello spettacolo sono le filastrocche, gli stornelli e i canti popolari tipici della tradizione toscana. 

“In un’epoca nella quale non esistevano né la televisione né Internet, l’aia rappresentava il vero luogo di socializzazione per le famiglie – spiega Michele Fabbri, direttore artistico del Teatro Reims – Era qui infatti che grandi e piccini si intrattenevano a vicenda, raccontandosi storie o cantando canzoni”.

L’allestimento di Namastè Teatro, vede in scena Rita Serafini, Valeria Vitti, Michele Fabbri, Giovanni Lepri, Stefano Acciarino, Barbara Danze’, Fabio Cabras, Sandra Morgantini, Laura Nebbiai, Laura Settesoldi. Le musiche, eseguite dal vivo, sono di Lisetta Luchini, con al mandolino Marta Marini.

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