I carabinieri di Como hanno arrestato e condotto in carcere 15 persone, mentre un’altra è agli arresti domiciliari, accusate di aver fabbricato e spacciato monete false da 2 euro. Agli arrestati vengono contestati a vario titolo reati in tema di stupefacenti e l’associazione a delinquere. L’indagine, portata avanti dalla compagnia carabinieri di Cantù, ha finito per interessare una larga parte della Lombardia, toccando anche la Liguria.
Nel corso della mattinata odierna, nelle province di Como, Lecco, Monza Brianza, Milano, Imperia e Cremona, militari della compagnia di Cantù, con il supporto di personale del comando provinciale di Como e di quelli territorialmente competenti, così come dei colleghi specialisti in falsificazione monetaria, hanno portato a termine l’indagine con l’operazione che ha visto l’esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere, una di arresti domiciliari. Due degli indagati si sono visti recapitare l’ordinanza direttamente in carcere, dove già erano finiti.
L’indagine è scaturita dall’arressto, il 30 agosto a Cermenate, nel comascio, di un uomo trovato in possesso di 426 grammi di cocaina e di ben 8.400 euro in monete da 2 euro false.
Da qui, i carabinieri hanno individuato individuare un’organizzazione criminale dedita alla fabbricazione ed alla spendita di monete false della pezzatura da 2 euro, nonché il luogo di produzione, in cui erano occultati i sofisticati macchinari, posti in sequestro in data odierna unitamente ad altre migliaia di monete contraffatte e materia prima per la produzione del denaro. Ricostruiti anche i ruoli all’interno del sodalizio criminale, mentre è stato riscontrato che le monete false venivano spese in diversi paesi europei, oltre all’Italia. In tutto, sono state recuperate 10.000 monete e sono stati individuati i canali di fornitura della sostanza stupefacente sequestrata il 30 agosto, così come una rete di spaccio di stupefacenti, costituita da almeno 7 persone ed attiva nella provincia di Como e da altri pusher localizzati nelle province limitrofe.